Gavilucci, prima in Serie A, ora arbitra gli allievi regionali. Aveva sospeso Samp-Napoli per cori razzisti

CORI RAZZISTI/ Gli ultimi episodi razzisti a San Siro hanno riportato alla memoria quel Sampdoria-Napoli del 13 maggio 2018. Quando l’arbitro Gavilucci sospese il match per 3 minuti in seguito a cori di discriminazione territoriale intonati dai tifosi blucerchiati nei confronti dei napoletani. La Commissione arbitrale di serie A decise di squalificarlo per quella decisione, motivo per cui da quel giorno non ha più arbitrato in Serie A. Claudio Gavillucci è però tornato in campo per la sfida tra gli allievi regionali della Vis Sezze e del Tor De’ Cenci. Non di certo la Serie A.

Declino di carriera clamoroso quello del fischietto di Latina, messo da parte dalle istituzioni del calcio a seguito di quella coraggiosa decisione. Dopo aver fatto causa all’ AIA (Associazione Italiana Arbitri) ed aver perso in primo grado, Gavillucci ha così deciso di tornare alle origini e arbitrare i ragazzini a Latina.

CORI RAZZISTI, PARLA L’AVVOCATO DI GAVILUCCI

Sul web e non solo, la scelta di Mazzoleni di non interrompere il match ha suscitato parecchie opinioni discordi e critiche. Ed ovviamente è tornato alla memoria l’episodio che ha visto protagonista Gavilucci. L’avvocato Gianluca Ciotti, legale di Gavilucci, ha raccontato al Corriere della Sera le conseguenze della scelta del suo assistito: “La scelta di sospendere una partita è difficile, l’arbitro ha una pressione enorme. La decisione di interrompere Sampdoria-Napoli fu giusta. Chissà perché però non pesò in modo positivo sul giudizio degli osservatori che dovevano valutare la sua prestazione”.

CORI RAZZISTI, I PRECEDENTI DI ROCCHI E IRRATI


Prima di Claudio Gavillucci, altri due arbitri italiani sono passati alla storia per la decisione di sospendere la partita di fronte ad episodi insostenibili di razzismo, si tratta di Massimo Rocchi e Massimiliano Irrati. Il primo sospese un Milan-Roma nel 2013, a maggio, a causa degli ululati rivolti dalla tifoseria capitolina a Mario Balotelli. Tre anni più tardi, durante Lazio-Napoli, toccò ad Irrati fermare per qualche minuto la sfida dell’Olimpico per i cori incivili contro il senegalese Koulibaly. Due esempi che vanno maggiormente a pesare sulla scelta di Mazzoleni. Che probabilmente avrebbe potuto prevenire, almeno in parte, il caos creato attorno alla Serie A. Oltre a dare un significativo segnale. Ed a creare un precedente positivo che, come Gavilucci, può avere la sua valenza in futuro.

A cura di
ALESSANDRO CANGIANO

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