De Laurentiis: “Sarri era un comunista, si basava solo sui soldi. Non cedo Koulibaly”

De Laurentiis è intervenuto durante l’ultimo appuntamento del 2018 del ciclo di CasaCorriere dal titolo “Napoli (in)cantata” che ha parlato in linea generale della sua squadra. Ecco le dichiarazioni del patron azzurro: 

Quando arrivai a Napoli parlavo di stadio reale e virtuale, all’epoca nessuno mi capiva, invece adesso ne parlano tutti. Molta gente si lamenta di volere top player in squadra, forse hanno dimenticato di giocatori come Cavani, tutti lo vogliono ma noi lo avevamo già. I top player li abbiamo in casa nostra. Mi hanno offerto la bellezza di 95 milioni per Koulibaly, ho rifiutato e non ho intenzione di cederlo”.

Io sindaco? Mai. La politica è figlia dell’economia. Il San Paolo andava ristrutturato quando tornammo in Serie A. Oggi provo vergogna quando dobbiamo ospitare delle squadre a casa nostra. L’unico che ringrazio è De Luca, il sindaco assolutamente no”.

Sarri? Troppo complesso come uomo. Inizialmente pensavo fosse una persona tranquilla, imparando a conoscerlo ho scoperto tante cose su di lui. Lo considero un comunista che basava tutto solo sul denaro, è riuscito però a farsi amare da ogni singolo tifoso azzurro. Quando gli chiedevo chi comprare non ha mai mostrato la giusta partecipazione. Mi recai a Milano per portare Icardi al Napoli, non sono riuscito a concludere l’accordo con la moglie quindi amen. Ancelotti a differenza di Sarri è una persona con la quale si può parlare di qualsiasi cosa“.

“Camorra? Mai avuto a che fare, abbiamo fatto arrestare chi provava ad alimentare rapporti tra tifosi e malviventi”.

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