Le pagelle di Lipsia-Napoli: Zielinski e Insigne sugli scudi, Albiol e Tonelli sono un muro

Reina 6: Rischia di subire goal già nei primissimi minuti, con quella auto-traversa di Tonelli che l’aveva sorpreso. Per il resto il Lipsia si affaccia pochissimo, lui se la cava tra ordinaria amministrazione e geometrie. Diventa una fonte di gioco aggiunta, gioca alto e quando può partecipa alla manovra.

Maggio 6: Dimostrazione d’affidabilità. Qualche ballo nei primi minuti, poi prende le misure e contiene bene. Gli anni passano, la volontà resta impeccabile. Anche quando si propone in zona offensiva, pur senza pungere i rivali. Non eccelle, ma dimostra l’affidabilità che si cerca costantemente in lui.

Albiol 7: Tre goal non erano sul suo groppone, certo. Ma quando c’è da fare squadra, ognuno sente un moto d’orgoglio e di rivincita, anche se gli errori sono di altri compagni. La rivincita, però, c’è. Nessuna fragilità, nessuno scricchiolio. Forse all’inizio, giusto il tempo di placare gli entusiasmi tedeschi. Poi emerge alla grandissima. Ed evita una rete quasi fatta da Poulsen. Imperioso.

Tonelli 7: È stato ripescato, reintegrato. Quasi una mossa della disperazione che ha permesso al Napoli di trovare un’altra risorsa. Un colpo di fortuna, forse. Il fato. Fatto sta che Tonelli sembra integrato bene, al netto di qualche difficoltà iniziale e un autogoal (sfortunato) rischiato. Poi, però, prende le redini della difesa: la sua partita è un crescendo. Non è stilisticamente perfetto, ma è efficace.

Mario Rui 6,5: Gli avversari non sono facili da ostacolare, eppure lui riesce con mestiere. Batte e ribatte, non disdegna l’apporto in fase offensiva. Quando viene chiamato allo scarico c’è sempre, è lì, pronto a insidiare la difesa avversaria. All’andata Sabitzer aveva fatto un ottimo lavoro, stavolta viene limitato più che bene. Anche Werner prova a sfuggirgli in un paio di circostanze, senza successo. (Dal 68′ Hysaj 6: Si limita al compitino, entra quando il Lipsia è più guardingo e smette praticamente di attaccare. Gioca bene il pallone, non commette eccessive sbavature).

Allan 6,5: In una forma eccellente, e su questo non ci piove. Come quando intraprende una cavalcata che è un mix tra bravura e fortuna, saltando quattro uomini. Va a randellare ovunque, copre ogni spicchio di campo. La garra è la sua qualità migliore, la sfrutta bene. Qualche imprecisione evitabile quando ha la palla tra i piedi e deve giocarla: una macchia che non copre il resto del lavoro.

Diawara 6: Le geometrie sono ritrovate, o quasi. Certo, era difficile fare peggio di giovedì scorso. Ma la reazione è più che buona. Compitino, certo, ma fatto bene. E a volte va oltre, trovando suggerimenti più che interessanti. Accusa qualche fatica quando deve accorciare e ripiegare, ma con il passare dei minuti – e l’affievolirsi delle sortite offensive del Lipsia – prende meglio le misure. (Dall’82’ Jorginho sv)

Hamsik 6: Bene fin dai primi minuti, lavora da tanti, gioca una più che discreta quantità di palloni. È in palla, è saggio nelle giocate, è tra i protagonisti delle giocate. E certo, qualche volta risulta lento, eppure porta a casa la pagnotta. Peccato l’eclissi nel secondo tempo, fino alla sostituzione. (Dal 66′ Callejon 6,5: Entra per martellare, lì, sulla sua corsia di competenza. E ci riesce. Ogni pallone che transita dalle sue parti viene scaraventato in area. Il terzo tentativo è quello giusto: pesca il jolly Insigne in area di rigore).

Zielinski 7: La rete del vantaggio è una zampata da rapace d’area. Lui non lo è, né è De Bruyne, ma effettivamente la crescita è imponente. Perché ricopre svariati ruoli e tutti con il medesimo contributo. Non è ancora chiaro se effettivamente deciderà da solo in che posizione giocare, ma intanto segue i dettami alla lettera in ogni dove. Il tunnel a Poulsen, poi, è da applausi.

Mertens 6: Capolavoro sul goal di Zielinski, quando lancia Insigne verso la porta. Una serie di giocate d’autore, anche con avversari non facili. Sotto porta può fare di più, calcia dalla distanza senza sorprendere Gulacsi. Gioca di sponda, poi si fa più dura. Con l’ingresso di Callejon occupa l’area alla ricerca del cross giusto, ma Upamecano e Konatè sono avversari scomodi su quell’aspetto.

Insigne 7: L’aveva chiesto, lui, un grande Napoli. Ieri, in conferenza. L’ha ottenuto. Lui e i suoi vanno in campo con la grinta giusta, l’energia indispensabile per tentare la rimonta. Propizia la rete di Zielinski, con il movimento e il tiro. Si muove, sguscia, faticano a contenerlo. E intanto lui crea gioco, corre tantissimo, si sacrifica. Sbaglia, anche. Ma ci sta. E quando sembra eclissarsi, pesca il jolly, con un movimento e una zampata da rapace.

Sarri 6,5: Qualche dubbio sulla formazione: non avrebbe potuto schierare i titolari all’andata? È andata com’è andata, e qui ci perdonino il gioco di parole. Però la sorte avversa poteva essere ribaltata. E il Napoli va in campo bene, benissimo, prende possesso del centrocampo senza soffrire. Era importante terminare la competizione a testa alta, è andato oltre.

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