Youth League, il Napoli inciampa con lo Shakhtar: le pagelle del match

Schaeper 5,5: Non ha particolari colpe sul primo goal, forse sulla rete del raddoppio può qualcosa in più. Ma la conclusione di Melichenko è ravvicinata e gli fornisce un’attenuante. Viene chiamato in causa pochissimo, nell’ordinaria amministrazione si destreggia bene.

Schiavi 4,5: Il cross che pesca Kashiuk tutto solo in area parte dalla sua zona di competenza. In generale appare troppo molle già dai primi minuti. Nella ripresa si sposta al centro-sinistra di una difesa a tre e lì combina il pasticcio più grossolano. Si sbilancia, perde l’equilibrio in velocità, crolla al suolo e concede la porta a Melichenko: 0-2.

Esposito 5,5: Tra i due centrali è quello che demerita meno. Perché usa il fisico come può, perché resta sempre incollato l’uomo e non perde concentrazione e testa. Si destreggia benino anche nel gioco aereo. Concede qualcosa, ma non può salvare da solo la baracca.

Senese 5: Fin dai primissimi minuti è il più richiamato da Beoni. A ragione. Perché fa fatica ad arginare le (poche) offensive degli ucraini, a tenere il passo e contrastare nel gioco aereo. Non solo: perde Kashiuk in occasione del primo goal e Beoni lo rimprovera dalla panchina: “Senese, quella palla non può passare!”. Nel finale perde anche la testa e rischia l’espulsione.

Scarf 5: In difficoltà sin dall’inizio, va subito in affanno sulle primissime scorribande laterali dello Shakhtar. La fatica diminuisce con il trascorrere del tempo, ma le difficoltà restano. Anche e soprattutto quando c’è da spingere: lì, in fase offensiva, è completamente nullo.

Otranto 6: Parte male, fatica ad entrare nel vivo del gioco. Il primo tempo trascorre così, nel limbo. Poi sale in cattedra nella ripresa, in concomitanza con il passaggio al 3-4-3. Prende in mano le redini del gioco, pennella per Zerbin una palla deliziosa che il piemontese appoggia in rete (con complicità del portiere). L’asse si ripete poco dopo, ma Zerbin cestina la palla-goal.

Micillo 5: Sembra un pesce fuor d’acqua. L’approccio alla gara è rivedibile, il prosieguo anche peggiore. Si fa vedere pochissimo, muove la palla con una frequenza ridottissima e fatica anche a proporre spunti validi. (Dal 57′ Marino 5: Il suo ingresso in campo non sposta gli equilibri, fa una fatica matta anche solo ad imporsi e a far notare la propria presenza sul terreno di gioco).

Mezzoni 5: La prima mezzora è di totale anonimato. Sulla sua catena il Napoli gioca pochissimo. Cambia ruolo nel 3-4-3 del secondo tempo, qualcosa cambia anche nella sua attitudine a stare in campo. Sì, si nota di più, cerca anche la giocata, ma difficilmente si rende davvero pericoloso o utile.

Gaetano 4,5: L’uomo-copertina della Primavera si rivela, oggi, uno dei peggiori in campo. Il ruolo tra le linee può esaltarlo ma al tempo stesso isolarlo. Così avviene con lo Shakhtar. Lui però ci mette del suo, con un atteggiamento debole fin dall’inizio. Non riesce a collaborare con i compagni e quei pochi palloni utili vengono cestinati in malo modo. (Dal 77′ Sgarbi sv: Cerca di mettere i suoi centimetri al servizio della squadra, ma il tempo per rimediare è ormai poco).

Zerbin 6: Nel primo tempo è quello con più campo, ma viene servito poco e male. Da sinistra si sposta sulla trequarti: la mossa è indovinata, lui si muove bene alle spalle dei difensori. Otranto gli regala un cioccolatino da scartare, lui prima lo cestina e poi sfrutta la papera di Kucharenko per andare a bersaglio. L’asse si ripete poco dopo, senza che lui riesca però ad agganciare il pallone.

Russo 5: Parte falso nueve, in mezzo ai tre centraloni ucraini. Compito arduo. Viene attanagliato dalla morsa della retroguardia ospite, senza la possibilità di smarcarsi, di ricevere, di far salire la squadra né tanto meno di guardare la porta. Tocca pochissimi palloni, li spreca tutti. Poi si sposta a sinistra, ma il risultato non cambia. (Dal 57′ Palmieri 5,5: Il suo ingresso porta un po’ di brio all’attacco, ma i pericoli non nascono da giocate sue. Non incide come vorrebbe).

Beoni 5,5: Parte con il consueto 4-2-3-1, con cui però il Napoli è molle e fragile. L’approccio della squadra è nullo, per sua stessa ammissione, poi migliora con il passare dei minuti. Intanto i goal subiti salgono a 40 stagionali. C’è molto da lavorare, ma la strada è tracciata. Contro lo Shakhtar lo penalizzano anche gli errori arbitrali.

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