PRIMAVERA / La cura Beoni regala un grandissimo Francesco Mezzoni: “Il ragazzo si farà”

Aria di cambiamenti, in ottica positiva, per Francesco Mezzoni. L’esterno azzurrino è protagonista di un radicale cambio di marcia, con l’arrivo a Sant’Antimo del neo-tecnico Loris Beoni. Arrivato dal Carpi nel fotofinish del mercato agosto, per una cifra intorno al milione di euro (decisamente importante in relazione agli altri investimenti fatti nel settore giovanile),  l’ex Carpi ha pagato l’avvio disastroso della squadra allenata da Saurini, mostrando si qualche sprazzo di quel potenziale visto altrove, ma finendo per perdersi in una serie di prestazioni insufficienti, figlie sopratutto di un’impronta di gioco forse inadeguata che la squadra ha mostrato in questa prima parte di campionato.

E poi arriva…. Beoni!

Il neo-tecnico della Primavera azzurra ha fin qui raccolto parecchi consensi positivi, in particolar modo dopo le due vittorie di seguito rifilate a compagini importanti come Bologna e Sassuolo. Ce lo aveva presentato in un certo modo Michele Criscitiello, presidente della sua ex squadra Folgore Caratese, e nonostante il brutto esordio con la Juventus (da ricordare come il tecnico abbia avuto meno di tre giorni per conoscere la squadra, prima di affrontare i bianconeri), sembra davvero che Beoni in poco tempo abbia dato una scossa importante alla squadra. Ed a beneficiarne, fra i molti, è stato sicuramente Mezzoni, spesso schierato da Saurini in un tridente risultato poi sterile.

Nuova vita per Mezzoni

L’ex Carpi è fra i giocatori più in forma nelle ultime uscite, e la rete di questa mattina a Sant’Antimo contro il Sassuolo segue quella nella scorsa trasferta a Bologna, valsa tre punti importantissimi. Il talento romano con Beoni ha drasticamente cambiato metodologia di gioco, oltre che arretrare come vero e proprio esterno, quasi da quinto di centrocampo. Meno giocate palla al piede, più spazi in avanti che possono essere sfruttati dal fisico eccelso del giocatore. Meno palloni toccati, forse, ma un contributo difensivo che può risultare addirittura determinante. Capitan Otranto e Gianluca Gaetano regalano una geometria importante a centrocampo, Mezzoni ha qualità fisiche ed aerobiche per coprire un intera fascia nei 90 minuti, che può sfruttare grazie ai corridoi aperti dai due centrocampisti.

Collocazione definitiva

Sin dall’inizio è stata chiara la sua qualità tattica: sui tempi, sulla tenuta in campo e sul ritmo partita è sempre stato sul passo, fatta eccezione per un paio di disastri di squadra come successo a Formello. Un Mezzoni che sembra davvero a proprio agio in questo stile di gioco, merito anche di un Pio Schiavi totalmente rigenerato, straordinario questa mattina sia nel supportare l’esterno romano che nel sovrapporsi a lui. Mezzoni simile a Callejon? Non per caratteristiche tecniche. Ma questo suo sviluppo tattico può ricordare quello dello spagnolo, in principio seconda punta, poi impiegato sulla fascia per un importantissimo lavoro di quantità ed equilibrio. Mezzoni con Beoni tocca si meno palloni, ma più decisivi, come lo spagnolo. Meno palla al piede e più profondità, il gol di questa mattina dimostra che i tagli offensivi sono un arma importante nel repertorio dell’azzurrino. Sembra avere qualità più di recupero rispetto allo spagnolo, micidiale in fase offensiva. Se però si vuole fare parallelismo fra prima squadra e primavera, il corrispettivo di Callejon negli azzurrini, per collocazione tattica, qualità aerobiche e copertura di campo, sarebbe indubbiamente Mezzoni. L’impressione è che sia finalmente cominciato un percorso di formazione del giocatore, su cui un duro lavoro può portare ad un risultato importante. Quanto importante? Presto per dirlo, ma con Beoni conosceremo meglio il suo potenziale. La nuova collocazione tattica potrà garantirgli stabilità e crescita lineare, potrà perfezionare le lacune (la precisione sotto porta sembra essere un piccolo limite, almeno in questo inizio di campionato) riscontrate e potenziare le qualità messe in mostra. Il calcio nel sangue, la volontà di chi ha sacrificato tanto per arrivare ad un obbiettivo. Un punto di partenza che può trasformarsi in un lieto fine tutto da raccontare.

…Il ragazzo si farà…”

A cura di ALESSANDRO CANGIANO

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