L’alba dell’ultimo Maggio: all’orizzonte l’inevitabile bivio della carriera

Non esiste calciatore al mondo che, giunto alle battute finali della propria carriera agonistica, non decida di ritagliarsi uno squarcio di tempo dallo stile di vita relativamente frenetico, al quale è ormai abituato, per riflettere su un inevitabile bivio: proseguire nella propria professione, continuando ad assecondare la grande passione verso la stessa e accettando, al contempo, la possibilità di perdere progressivamente il contatto con palcoscenici importanti, sempre più esclusivi per le nuove leve; rinunciare definitivamente, ed a malincuore, a ciò che ha segnato gran parte della propria vita e mettersi nuovamente in gioco in ambiti ed esperienze diverse. Francesco Totti, volendo scomodare un pilastro della storia del calcio, di questo ultimo scenario è testimonianza recente e tuttora pulsante. E se anche in casa Napoli, con le dovute proporzioni del caso, si stesse per verificare un evento del genere?

Prelevato alla modica cifra di 8 milioni di euro dalla Sampdoria nel lontano mercato estivo della stagione 2008/2009, Christian Maggio, forte delle 288 presenze e delle 23 reti siglate con la casacca azzurra, rappresenta senza ombra di dubbio uno dei pochi veterani attualmente presenti in rosa. Ed essendo tale, il proprio livello di professionismo ha raggiunto picchi elevatissimi nel corso dell’esperienza poco meno che decennale con il Napoli. Giunto presso il club partenopeo per migliorare la corsia di destra, il terzino ha impiegato pochissimo tempo a divenirne padrone incontrastato, salvo poi scivolare progressivamente in panchina a causa dell’età avanzata, del susseguirsi di vari tecnici e, soprattutto, dell’esplosione convincente del giovane collega Elseid Hysaj sotto la guida di Maurizio Sarri. Le statistiche, purtroppo, parlano chiaro: solo 11 presenze, nel corso dell’ultima annata azzurra, considerando Serie A, Coppa Italia e Champions League.

Numeri che, per quanto possano far dispiacere, indicano molto probabilmente la necessità di una svolta nell’immediato futuro. Un futuro che, tuttavia, appare attualmente piuttosto nebuloso: nonostante l’interesse di svariati club per l’esperto esterno, su tutti il neo-promosso Hellas Verona, il legame indissolubile creatosi con la piazza, con la città, con l’ambiente, starebbe spingendo il giocatore ad una valutazione decisamente attenta e scrupolosa del da farsi che, al momento, non vedrebbe soluzione. Possibile, dunque, che il giocatore opti per la permanenza a Napoli in qualità di seconda scelta? E se si trattasse di una scelta temporanea, magari lunga una sola ultima stagione, prima di accasarsi altrove? È lecito contemplare, tra le alternative, la possibilità di chiudere addirittura la carriera seduta stante?

La meditazione di Christian Maggio, dinanzi al personalissimo bivio della propria vita, continua. Ma, per quanto possa essere sgradevole ammetterlo, all’orizzonte si vede spuntare, inesorabile, un’alba. Probabilmente l’ultima della carriera del giocatore, un’alba da vivere effettuando la scelta più sensata che il mondo del calcio possa offrire. Prima che l’ultimo tramonto, inevitabilmente, spazzi via ogni dubbio.

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