Nei giorni scorsi parlare di Napoli è significato per lo più parlare della diatriba tra De Laurentiis e Sarri nata nel post Real Madrid. Passate le ore – tante, tante ore – la discussione a riguardo si è solo parzialmente smorzata, con tanti che ancora hanno sentito il bisogno, o la voglia, di dire la loro sulla questione.
Lo stadio di Fuorigrotta, infatti, è stato oggetto di alcuni interventi di ristrutturazione in vista della gara di ritorno di Champions League contro il Real Madrid, in programma il 7 marzo. Altro tema, stesso protagonista: il presidente De Laurentiis. Questa volta, suo comprimario non è stato l’allenatore azzurro, ma il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Il primo cittadino, infatti, è intervenuto giovedì mattina sulle frequenze di Radio Crc, dove, dopo aver preso “da tifoso” – o, almeno, così ha chiarito successivamente – le parti di Sarri per i fatti di Madrid, ha parlato dei lavori al San Paolo e, soprattutto, ha dichiarato che il ritorno di Champions contro i “galàcticos” non si sarebbe potuto giocare a Fuorigrotta se il Comune non si fosse impegnato a concludere i lavori pattuiti. Lavori che, tra l’altro, si sono svolti “nonostante, almeno per il momento, non ci sia stato il sostegno economico della società”.
Mentre sindaco e presidente si sono dati battaglia mediatica, il San Paolo oltre ad essere stato
Per fortuna, dopo pochi minuti dall’inizio del match con i bergamaschi la pioggia ha cominciato a diminuire d’intensità, e giocatori, tifosi e addetti ai lavori hanno trovato un po’ di serenità. Eppure, dagli studi televisivi di Premium Sport, prima del match, gli opinionisti, oltre a chi scendesse in campo, si sono interrogati sulle condizioni del terreno di gioco. “Si giocherà, ma con qualche difficoltà”, hanno dichiarato gli opinionisti. Purtroppo, è una situazione comune in molti stadi italiani, che diventano talvolta quasi impraticabili, costringendo il direttore di gara di turno ad interrompere o a sospendere la partita.
Non è stato il caso del San Paolo contro l’Atalanta, per il quale, forse, è stata espressa qualche preoccupazione di troppo nel pre-partita.
Eppure, la “situazione pioggia”, in questi particolari giorni di “polemiche stadio”, apre una riflessione: può una squadra che disputa un campionato ad alti livelli, nonché competizioni europee, temere una serata di cattivo tempo per le condizioni in cui la pioggia potrebbe ridurre il terreno di gioco e l’intero stadio?
Forse, De Laurentiis e De Magistris invece di mandarsele a dire dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo, una volta per tutte, e dirsele in faccia. Di cosa ha bisogno il Napoli? Di cosa ha bisogno la città di Napoli? Di un complesso sportivo nuovo? Di un San Paolo ristrutturato? Su questo i tifosi si dividono, ma su una cosa sono d’accordo: sicuramente il Napoli e Napoli non hanno bisogno di parole, né tantomeno di uno stadio in pericolo allagamento ogni qual volta una pioggia scrosciante scende sulla città.