Napoli-Real Madrid: il 7 marzo l’urlo del San Paolo attende i campioni

San Paolo The Champions – L’attesa è già spasmodica, febbrile. I tifosi del Napoli sono già in fermento. La  doppia sfida degli ottavi col Real, in programma il 15 febbraio ed il 7 marzo, ha elettrizzato l’ambiente azzurro, tanto che in città non si parla d’altro. Il prestigio dell’avversario entusiasma i tifosi che non vedono l’ora di affrontare Cristiano Ronaldo e soci.

La prima gara si giocherà nel magico Santiago Bernabeu di Madrid, dove si prevede un’ondata di tifosi partenopei pronti a sostenere la squadra azzurra contro gli uomini del tecnico Zinedine Zidane.

Mister Sarri dovrà essere bravo a preparare i suoi al meglio in vista di un match dall’elevato coefficiente di difficoltà tecnico, tattico e ambientale.

 

San Paolo The Champions

SAN PAOLO THE CHAMPIONS, L’ONDA AZZURRA COME OSTACOLO PER IL REAL

Dopo la delicatissima sfida di andata, il ritorno avrà come palcoscenico il San Paolo di Napoli, pronto a tingersi d’azzurro ed a ribollire di passione per spingere i partenopei verso un’impresa che avrebbe del clamoroso.

Non è facile immaginare come potrebbe essere la partita, ma una cosa è certa: le ugole dei tifosi azzurri sono già pronte ad urlare a più non posso l’ormai famosissimo “The Champions” quando le due squadre si schiereranno in campo, magari facendo tremare le possenti gambe dei fenomeni in bianco.

Impossibile? Non proprio. Durante un’altra grandissima sfida al San Paolo, contro il Manchester City di Mancini, l’urlo dei tifosi partenopei ebbe effetti clamorosi su un campionissimo abituato a grandi palcoscenici come Yaya Tourè. Il centrocampista ivoriano, al termine del match perso dai suoi raccontò allibito: “La mattina andammo a fare riscaldamento al San Paolo, Carlos mi parlava spesso di questo stadio, ma io che ho giocato nel Barca mi dicevo, che sarà mai! Eppure quando misi piede su quel campo sentii un qualcosa di magico, di diverso”.

“La sera quando ci fu l’inno della Champions, vedendo 80mila persone fischiarci mi resi conto in che guai ci eravamo messi! Ho giocato partite importanti nella mia carriera, ma quando sentii quell’urlo fu la prima volta che mi tremarono le gambe! Fu li che mi resi conto che questa non è solo una squadra per loro, è un amore viscerale come quello tra madre e figlio. Fu l’unica volta che dopo aver perso rimasi in campo per godermi lo spettacolo!”. 

 

Il sette marzo è ancora lontano, ma l’urlo dei campioni riecheggia già nella testa e nei cuori dei tifosi del Napoli, pronti a vivere un’altra notte indimenticabile.

 

 

 

 

 

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