Renica a SpazioNapoli: “Quella gara con il Real il mio grande rimpianto. Il Napoli per passare dovrà essere presuntuoso”

Il dado è stato tratto. L’urna di Nyon ha deciso che il Napoli dovrà giocare il suo ottavo di finale di Champions League con i campioni in carica: il Real Madrid. Squadra leggendaria che solo a nominarla incute timone, paura. Sensazioni, queste, che però gli azzurri dovranno essere bravi ad affrontare, senza farsi sopraffare.

La storia racconta che i partenopei una sola volta hanno sfidato i blancos. Il Napoli di Maradona, fresco campione d’Italia, si affacciava da esordiente nella massima competizione europea. E anche in quell’occasione, un po’ come una costante nella storia europea dei Napoli, il sorteggio non fu benevolo e alla squadra allora allenata da Ottavio Bianchi toccò subito affrontare i madrileni.

La gara d’andata a Madrid, in un ‘Santiago Bernabeu’ vuoto a causa di una squalifica, si concluse 2-0 grazie alle reti su rigore di Michel ed un autogol di De Napoli. A Maradona e soci quindi toccava il compito, tutt’altro che semplice, di ribaltare tale risultato. Era il 30 settembre 1987 e davanti ad 83.827 spettatori accorsi al San Paolo, gli azzurri cercavano l’impresa della vita (RILEGGI L’ANDAMENTO DI QUELLA SFIDA). Pronti via e il Napoli passa subito in vantaggio. Francini al 9′ sfrutta una una respinta corta del portiere Buyo e ribadisce in rete da pochi metri. La partita si mette sui binari giusti, al Napoli manca una sola rete per stabilire la parità.

RENICA NAPOLI REAL, IL RACCONTO

E la squadra ci prova. I venti minuti successivi sono un vero e proprio assedio all’area dei merengues. E lo ricorda bene Alessandro Renica, storico difensore dei partenopei, che ai microfoni di SpazioNapoli, non senza rimpianti ricorda: “Potevamo passare. Avemmo le occasioni per segnare il 2-0 ma la palla non ne volle sapere di andare in rete. Non dimenticherò mai il palo interno che colsi io sugli sviluppi di un’azione, la sfera non entrò e Ciro (Ferrara, ndr) non riuscì a spingerla dentro. Credo che quella fu l’azione che ci costò l’eliminazione“.

Con voce intrisa di emozioni prosegue: “Noi avevamo vinto molto. Ma quel primo tempo e il fatto di non realizzare il secondo gol nonostante le occasioni, rimarrà sempre il grande rimpianto della mia carriera e di quella squadra. Non avemmo fortuna con il sorteggio. Avevamo bisogno di fare conoscenza con quella competizione, fu un peccato uscire subito con una squadra così forte.

RENICA NAPOLI, UN CONSIGLIO PER SARRI

Oggi ovviamente ci sono livelli differenti, però penso che il Napoli per sperare di battere il Real debba credere nel proprio gioco. Non sarà semplice, però ci deve provare. Non pensi a difendersi, se la deve giocare, imporre la sua manovra corale. Solo quella è l’arma giusta per attaccare il Real. Bisogna essere presuntuosi, altrimenti non te la cavi. Percentuali? Direi 60-40, gli azzurri non hanno nulla da perdere“.

renica-napoliNon poteva mancare un passaggio sul campionato dopo le convincenti vittorie con Inter e Cagliari: “Il Napoli fa un gran gioco, ma realisticamente in questo momento l’obiettivo deve essere tornare in Champions League. Per lo Scudetto in questo momento la Juve è già troppo avanti“.

Insomma il Napoli non dovrà tradire se stesso. Questo il messaggio di Alessandro Renica per Sarri e i calciatori azzurri. Per vendicare quella sconfitta che grida ancora vendetta, c’è una sola arma: il gioco. Consiglio che, ne siamo certi, il mister e i ragazzi certamente ascolteranno.

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Pasquale Giacometti

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