Le pagelle di Napoli-Chievo: Marek fino a 100. Il fendente di Manolo, José: la clonazione. Insigne e Albiol…

Reina 6: La novantaquattresima in azzurro è sicuramente più agevole della gara scorsa, questo è sicuro. Qualche intervento plastico, bene in uscita. Gestisce in sicurezza l’ordinaria amministrazione dalle sue parti.

Maggio 6: Affidabile è affidabile, la guardia è sicura e il vice capitano azzurro non barcolla mai. Tanta corsa, chilometri macinati e conseguente immancabile generosità. Conquistato il fondo manca solo un pizzico di precisione.

Albiol 6,5: Fresco di rinnovo, un soffio di vento su tutte le voci che lo volevano lontano dall’azzurro. Unione d’intenti che si palesa in campo. Imprescindibile per gli equilibri della linea, sempre propenso alla primo passaggio quando Jorginho non fa sentire la sua presenza. Non vacilla, quando capita, nelle occasioni a palla scoperta. Puntuale in marcatura.

Koulibaly 6,5: A tratti si trova a gestire qualche apprensione in più del dovuto. Ma è sempre, al solito, strabordante in ogni intervento. Preciso, pulito (salvo il giallo, che però non ne limita il raggio d’azione). E potente. Anatema per ogni avanti clivense, sotto l’ombra dell’ex Genk c’è solo da abbozzare. Il recupero in progressione su Floro Flores è da applausi a scena aperta.

Ghoulam 6,5: Nessuna sosta con vista Champions per il franco-algerino. Lui non accusa gli impegni ravvicinati, dell’affanno neanche l’ombra. Continue le sgroppate a infuocare la corsia battuta con costanza con Insigne, così come i traversoni  in area col suo mancino al veleno. Attento in copertura. Soffre poco, sbaglia ancora meno.

Zielinski 6,5: Ormai è un titolare a tutti gli effetti, l’apprendistato dei nuovi non lo riguarda. E a ragion veduta. Dinamico e imprevedibile.  Gettarsi negli spazi non è prerogativa, è essenza. In entrambe le fasi l’approccio è il medesimo. C’è tutto il suo modo di interpretare il ruolo, a viso aperto. Resta da limare un velo di irruenza, che muta talvolta in poca lucidità, tra appoggio e primo controllo.

Jorginho 6: Proseguono gli straordinari. Riposo forzato causa squalifica alla prima, poi sempre in campo. Sei presenze, 524′ giocati. E un po’ ne risente. La tessitura è la consueta, la gamba però leggermente meno fluida. Dopo l’ora comincia a boccheggiare. Sarri se ne avvede e lo richiama in panchina.

(Dal 69′ Allan s.v.)

Hamsik 7,5: Approccio alla gara carico. Per il goal numero cento in azzurro c’è da registrare la mira, due conclusioni da posizione propizia. Latita la misura giusta, troppo debole o viceversa. Il lavoro sulla trequarti è però encomiabile fin dalle primissime battute. Lavoro oscuro, costruzione e ripartenza, sempre invitante. Ma quel traguardo nell’aria, lo respira a pieni polmoni. Il filtrante di Insigne è una pralina da scartare, lo fa: controllo preciso, poi il mancino a incrociare che brucia Sorrentino sul posto. Fuori dall’ordinario, dalla Sampdoria al Chievo, fino a cento.

Callejon 6,5: Instancabile, prezioso, il solito Callejon. La clonazione che si manifesta, perfetta, sulla fascia destra. Spalla di Maggio, se necessario. Per poi palesarsi concreto, intelligente, nell’area clivense. Fotografia nitida il goal del vantaggio: testa alta, appoggio sapiente per Gabbiadini che ha campo e tempo per prendere la mira.

Insigne 6,5: Il goal è desiderio, puro, non lo nasconde. Ma non si dedica esclusivamente alla causa personale. Ispiratore di mestiere, ha sempre pronto l’invito giusto. Chiedere ad Hamsik per il raddoppio, corridoio sgombro e palla da accarezzare e scaraventare a rete. Resta il goal da ritrovare, più di un vezzo, è esigenza. I tentativi ci sono, sempre fuori misura. La prestazione non ne risente, si spende molto anche in fase di non possesso, il sorriso sì. C’è da ritrovare la serenità sul rettangolo di gioco, prima di tutto. Il resto sarà fisiologico divenire.

(Dall’81’ Mertens s.v.)

Gabbiadini 7: Quindici minuti e si accende in lui il centravanti puro, movimento sul primo palo e stacco perfetto. Spreca, non bene, dopo due minuti su assistenza precisa di Zielinski. Ma il mancino è caldo, il classe ’91 bergamasco è carico. C’è tanto da scaricare, in tutti i sensi. Lo fa poco dopo il ventesimo, prende la mira e il suo mancino è un fendente preciso e implacabile, nessuna speranza per Sorrentino. Si prodiga da centravanti puro, sacrificio e tanto lavoro, smussando le sue corde.

(Dal 61′ Milik 6: Trenta minuti senza alzare troppo i ritmi, probabilmente non pensava neanche di essere tirato in ballo a gara ormai incanalata sui binari dei tre punti. Si muove bene, dialoga con i compagni e va vicino al goal.)

Sarri 6,5: Nove successi consecutivi tra le mura amiche, mancava dai tempi aurei del secondo tricolore. Unica squadra imbattuta in Serie A. Turnazione precisa, Maggio risponde bene alle sollecitazioni. Zielinski è ormai un titolare aggiunto. Il Chievo è squadra arcigna ed insidiosa, il suo Napoli difende alto e pressa con intensità quasi asfissiante spegnendone ogni pretesa. Un uno-due nella prima frazione di gara che manda in ghiaccio la contesa e proietta nuovamente gli azzurri ad un passo dalla Juventus. L’unico appunto, ad oggi, resta il mancato impiego della prevalenza dei nuovi acquisti. Un apprendistato che sembra ancora lontano dal termine, ma ci sarà bisogno – e si spera spazio – per tutti. Ora testa al Benfica, l’elité del calcio che ritorna a Fuorigrotta.

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