FOCUS – Non solo il 4-3-3, ecco tutte le varianti tattiche a disposizione di Maurizio Sarri

Dicono che l’estate porti in dote diversi cambiamenti, a livello umano come – e soprattutto – a livello calcistico. Perché c’è il mercato che inghiottisce tutti come una spirale vorticosa ma anche perché c’è la possibilità di organizzare la nuova stagione, di scandagliare tutte le piccole modifiche da apportare alla squadra per regalarsi un campionato da protagonisti. Lo stesso sentimento che insomma accompagnerà Maurizio Sarri e i suoi ragazzi a Dimaro. Il segno della continuità è ormai tracciato sul cammino del Napoli, ma è ovvio che qualche piccola precauzione va presa in vista della prossima stagione. Perché è vero che il secondo posto è stato raggiunto brillantemente, ma qualche lieve patema a pochi metri dal traguardo si è manifestato.

Piccoli accorgimenti, niente di più. Pochi ma significativi cambiamenti per portare il Napoli nell’Olimpo delle grandi. Diktat semplici: innanzitutto raddoppiare le alternative a disposizione di Maurizio Sarri, perché le competizioni saranno tre e tutte da disputare al massimo delle proprie potenzialità. Dal canto suo, il tecnico potrebbe accantonare qualche integralismo di troppo, come il ruolo dell’inossidabile Callejòn (toccherà rifiatare anche a lui) o il collaudatissimo 4-3-3. Il rischio da scongiurare è che la squadra perda eclettismo e imprevedibilità diventando così un disco rotto e ripetitivo.

Sarà difficile ricreare un’alchimia così perfetta come quella creatasi grazie al 4-3-3 tutto pressing e giro-palla, ma il tempo per lavorare sulla mentalità dei calciatori c’è. Sarri ha già dimostrato nell’arco della sua carriera di essere un allenatore disposto al cambiamento e alla sperimentazione ponderata: ha spaziato dal 4-3-2-1 al 4-3-1-2, dal 4-4-2 al 4-2-3-1. Un buon sarto in fondo cuce il vestito su misura e sa quando e come rattoppare in caso di bisogno. Di base il modulo da cui ripartire dovrebbe essere il 4-3-3, ma non è assolutamente da escludere l’ipotesi di uno “schema di riserva” su cui lavorare nella calura di Dimaro, una variante tattica da usare nelle amichevoli pre-campionato oppure a gara in corso.

L’ipotesi più accreditata appare essere un possibile ritorno al 4-3-1-2 accantonato agli albori dello scorso campionato, con uno tra Insigne (che già all’Europeo dovrà accantonare il ruolo di ala sinistra in favore del 3-5-2 di Conte) e Zielinski (obiettivo prioritario di mercato) ad agire da 10, alle spalle delle punte. Che, in questo caso, sarebbero due: Higuain – confermatissimo – con Lapadula? Con Callejòn? Con Mertens? Chissà.

4-3-1-2
Il Napoli schierato con il 4-3-1-2 già testato durante la scorsa estate

Fatto sta che l’innesto del duttile Zielinski andrebbe a migliorare notevolmente le alternative tattiche di Sarri che così potrebbe sperimentare il doppio trequartista nel cosiddetto albero di Natale. Anche perché i doppioni in mediana non mancherebbero: dal mercato dovrebbero arrivare due centrocampisti, oltre all’aggiunta di Grassi, che finalmente potrebbe trovare una sua dimensione.

4-3-2-1
Una variante tattica che potrebbe portare al cosiddetto “Albero di Natale”

Idee più remote sono il 4-4-2 e il 4-2-3-1 che Sarri ha utilizzato a sprazzi ad Empoli, soprattutto in Serie B. Sono due moduli che non si sposano particolarmente con le caratteristiche della rosa a disposizione: in passato Jorginho ha faticato non poco nel doble pivote Beniteziano e lo stesso è capitato ad Hamsik da trequartista nello stesso scacchiere tattico. Le idee sono tante e saranno più chiare dopo il 9, quando Sarri e i suoi ragazzi partiranno alla volta della Val di Sole: nel bagaglio non mancheranno le certezze accumulate durante l’anno e la consapevolezza che le frecce al proprio arco sono tante e possono essere sfruttate in diversi modi.

Vittorio Perrone
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