Le pagelle di Roma-Napoli: Koulibaly granitico, Higuain a due marce, Hamsik in panne. Albiol…

Reina 6: Qualche presa sicura, la Roma difficilmente lo chiama in causa. Quando lo fa, il piazzato di Nainggolan è veleno.

Ghoulam 5,5: Gara complessa dati gli avversari da fronteggiare di primissimo livello, ma comunque accorta dove soffre il giusto salve qualche affanno. In avanti, strano a dirsi, spinge poco e male. Troppo impreciso negli ultimi passagi.

Koulibaly 7: Stalattite pura, baluardo della retroguardia. Tackle perentori, chiusure provvidenziali. Sontuoso, dominante in ripiegamento Ultima ratio a cui affidarsi nei momenti di maggior pressione giallorossa. Mai distratto, scientifico sui palloni alti. Spalletti opta per il tridente mobile con lo scopo di  scorgerne gli affanni, trova una risposta solida da parte del franco-senegalese, talvolta eccede – e becca un giallo – ma è difficile fargli più di qualche minimo appunto.

Albiol 6,5: Prende meno la scena rispetto al suo compagno di reparto, vero, ma il suo contributo è altrettanto inappuntabile. Puntuale in anticipo come nei tempi di intervento. Detta spesso il primo passaggio dando respiro al fraseggio.

Hysaj 6: Pronti via ed è distratto nel disimpegno di testa, in pratico l’assist per l’occasione più insidiosa degli avversari con la traversa di Salah. Rimedia bene alla distanza, El Sharaawy non punge mai, stretto nella solida morsa della catena di destra dove l’ex Empoli è un ingranaggio essenziale.

Hamsik 5: Gettone numero 400 in azzurro, la peggior occasione per toppare la gara dell’anno Poco piglio, così come esigue saranno le proiezioni in avanti. Tanta sofferenza al cospetto del pressing avversario nella zona nevralgica del campo. Male nello scarico, dove mostra qualche incertezza di troppo che sfocia in errori anche banali, molto rischiosi. In panne per larghi tratti della gara, in totale confusione.

Jorginho 6: Il pressing su di lui è asfissiante fin dalle prime battute salvo poi calare alla lunga e permettergli maggiore padronanza della mediana. In fase di recupero sbaglia poco, in fase di costruzione – quando riesce – trova anche la giocata ispirata in verticale. Non è comunque la sua miglior giornata.

(Dall’89’ Gabbiadini sv.)

Allan 6: La lucidità degli ultimi scorci d’aprile non può essere la stessa ammirata nella splendida annata del carioca, che comunque nel duello contro un centrocampo di spessore come quello della Roma non molla mezzo centimetro, in sua presenza il cambio di marcia avversario non ha mai vita facile. Chiude la sua gara in anticipo stremato.

(Dal 78′ David Lopez 5,5: Prova a proporsi e sfiora la rete, deve garantire filtro e densità a metà campo ma sullo spunto di Nainggolan perde uomo e tempi di marcatura attardandosi in raddoppio su Salah.)

Mertens 6,5: Lo show di Bologna il pass migliore per la trasferta l’Olimpico. Scelta ampiamente condivisibile anche al cospetto delle apparizioni non esaltanti dell’ultimo Insigne. Risponde tonico al primo impatto, subito sgusciante, continuo nel tamburellare sulla sinistra. Spettacolare il tracciante d’interno che pesca Callejon tra le linee e lo manda in rete, salvo chiamata al fulmicotone dell’assistente di Orsato. Ci prova da lontano cercando spesso il suo giro. Non sempre continuo nel proporsi, causa un lavoro senza palla necessario date le doti degli esterni giallorossi. Finisce per non lasciare il segno come vorrebbe, resta una buona prestazione.

(Dal 72′ Insigne 6: Impatta discretamente a partita in corso, qualche buon pallone cercando lo spunto dei compagni, ma nessun affondo degno di cambiare il passo alla gara.)

Callejon 6: Il taglio è di quelli perfetti quando trova lo sguardo di Mertens, poi il pallone e supera in scioltezza l’estremo difensore giallorosso. Peccato per la chiamata fulminea che ne attesta il ginocchio oltre la linea. In fase di non possesso lavora bene, meno tra le linee della retroguardia romanista, dove viene cercato di rado dai compagni.

Higuain 6: Il solito incanto quando trova la giocata, soprattutto quando giostra da dieci e trova stupende soluzioni per i compagni. Pericoloso in un paio di occasioni, tra cui una propiziata da uno stop da antologia, ma troppo scostante e spesso arginato dal duo difensivo di Spalletti, orfano presto di Manolosa, che gli concede spazi minimi. Gloria sotto rete pari allo zero al ritorno, una notizia anche questa, proprio come all’andata.

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