Higuain e ADL in aula, ma non è bastato. Ecco perché il Napoli non è riuscito ad ottenere un dimezzamento della squalifica

La sentenza è arrivata nel pomeriggio di ieri dalla Corte Sportiva d’Appello: la squalifica di Gonzalo Higuain è stata ridotta da 4 giornate a 3. Con questa riduzione l’attaccante argentino tornerà in campo con i suoi compagni nella delicatissima sfida contro la Roma.

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si è focalizzata proprio sulla squalifica e sul perché il Napoli non sia riuscito ad ottenere un dimezzamento della stessa. Ecco quanto riportato dalla rosea.

“L’avvocato Grassani è riuscito a dimostrare ai giudici del collegio che il “vergognoso”, pronunciato al minuto 75 di Udinese-Napoli non era diretto contro l’arbitro Irrati, bensì ad una generica situazione. Non c’è stato nulla da fare per quanto concerne la “spinta lieve”, le medesime parole riportate dal direttore di gara nel referto della partita; il “lievemente” salvaguarda l’attaccante argentino: una spinta di maggior forza avrebbe comportato una squalifica di gran lunga maggiore. Confermata inoltre l’ammenda di 20.000 euro“.Higuain-Irrati

“Nei 50 minuti di discussione erano intervenuti sia il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, sia lo stesso Higuain, il quale ha cercato di porre l’accento sulla sua correttezza, riportando il precedente di una sola espulsione, peraltro per doppia ammonizione, incorsa in Siviglia-Real Madrid del 9 febbraio 2013. Queste parole però hanno soltanto parzialmente convinto i giudici, che dunque hanno sentenziato riducendo di una giornata le giornate inflitte”.

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