Le pagelle di Inter-Napoli: Hamsik desaparecido, Gabbiadini soffocato. Allan ci prova, Hysaj…

Reina: 5,5 Nulla da chiedere sul goal di Icardi, non proprio felino sul raddoppio nerazzurro. Un paio di interventi in surplace, in uscita talvolta trema.

Strinic 5: Sarri lo preferisce a Ghoulam, l’obbligo è scacciare i fantasmi di Udine. Missione fallita per il croato, prova a spingere ma senza lasciare il segno, poca sicurezza in fase di ripiegamento. Bocciato senza appello.

(Dal 50′ Ghoulam 5: Prestazione a specchio con il suo collega di fascia, non sposta nulla.)

Koulibaly 5: Quando Icardi scappa via è oltre la linea, difficile additare l’errore alla coppia di centrali. Qualche intervento dei suoi, in anticipo o provvidenziale sulla linea di porta. Patisce anche lui la serata no in terra meneghina.

Albiol 5: Qualche buon intervento, ma tanta fatica. Costretto a usare le maniere forti su un Icardi che gli scappa via con troppa facilità.

Hysaj 5: A San Siro c’è poca traccia del sontuoso centrale apprezzato alla stagione d’esordio in azzurro. Spinta poca, ben tenuto a bada da Nagatomo – con le buone o con le cattive – e tanti patemi quando chiamato a serrare i ranghi. Perde l’attimo sul raddoppio, è lui a tenere in gioco Icardi, lesto a servire comodamente Brozovic.

Hamsik 4,5: Le chiavi degli affondi passano da lui, è assodato. Contro il Verona ai limiti della magnificenza, un colpo di spugna sull’orrida prestazione di Udine. Oggi, di nuovo in trasferta, ecco il replay. Abulico, assente, quasi snervante. Qualche conclusione sparacchiata, nessuna giocate ad illuminare il gioco. In fase di non possesso brancola nel buio. Desaparecido colpevole in una gara dall’importanza cruciale.

Jorginho 4,5: Un tempo in apnea, poca fluido nel gestire il fraseggio, quasi oppresso dall’intensità a metà campo dettata da Mancini. Difficoltà che mutano in nervosismo, di lì il giallo per un fallo non da Jorge. Finisce per svanire in una metà campo che racconta solo ed esclusivamente affanni. Fino al cambio che appare quasi un sollievo.

(Dal 73′ El Kaddouri sv.)

Allan 5,5: Una sua saetta di destro, ben gestita da Handanovic è il sussulto azzurro più profondo nella prima frazione di gara, e se a tirare le fila, in avanti, deve essere il volante carioca la situazione non è delle migliori. Nel cuore del gioco anche l’ex Udinese patisce la superiorità fisica avversaria. Prova a concedere il suo apporto a metà campo ma finisce per essere trascinato dalle difficoltà in mediana. Le difficoltà sulle seconde palle ad un passo, di rado capace di mutare un recupero in una ripartenza devastante.

Callejon 5,5: In attacco è il più vivo, pochi dubbi. Purtroppo nulla di trascendentale. Alla mezz’ora è poco reattivo, gamba solita sull’out destro ma l’efficacia latita. Dai suoi guizzi anche i maggiori pericoli nella ripresa, ma nulla che tolga davvero il sonno ad Handanovic. In fase di ripiegamente è meno lucido del solito.

Insigne 5: Un tempo da comparsa, intuizioni rare e tanta, troppa apatia. Galleggia sull’out mancino incidendo poco, gli sbocchi latitano, la fantasia anche. La ripresa prosegue sulla stessa scia, la sostituzione a brevissimo giro di posta è solo una conseguenza naturale.

(Dal 50′ Mertens 5,5: Subentra col piglio giusto, una scossa sull’out mancino sopito. Su di lui vanno giù duro, tanti falli subiti ma nessun guizzo in grado di sparigliare il banco.)

Gabbiadini 4,5: Poteva, doveva, essere la sua gara. Una stagione a svernare tra panca, scampoli di gara e palcoscenici non all’altezza del suo talento. Ma alla Scala del Calcio Manolo stecca, poco da dire. La morsa dei coriacei centrali nerazzurri è oppressiva, assillante, pochi spiragli per il 23 azzurro mai realmente in partita. Non la vede mai con Murillo e Miranda che dominano, incontrastati.

Sarri 5,5: Un cambio di percorso sull’undici titolare. Con la diligenza tattica di Strinic a farsi preferire all’esuberanza propositiva di Ghoulam. Ci sarà, poi, spazio anche per l’algerino. Poca la moneta resa da ambo le parti. La doccia arriva gelatissima al quarto di gioco, ed è un errore clamoroso, Icardi parte praticamente da fermo. Poi segue un vero e proprio assedio a tinte azzurre ma sterile, vanificato dal raddoppio a fine primo tempo. La partita finisce praticamente sul guizzo di Brozovic, un Napoli soverchiato dal punto di vista fisico, mai più in grado di imporre il proprio gioco. La gara, va detto, subito in salita per un errore dell’arbitro, ma quello visto a San Siro non è il suo Napoli.

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