Koulibaly e la Roma, il difensore quando respira aria giallorossa s’infiamma

Koulibaly se imparasse tre movimenti potrebbe giocare nel Barcellona“, così Maurizio Sarri commentò a settembre il momento negativo che stava vivendo il difensore senegalese cercando al contempo di spronarlo; quei movimenti glieli ha inculcati proprio l’allenatore toscano e da quel momento Kalidou è diventato un muro quasi invalicabile, tanto da non rendere più utopico e inimmaginabile l’accostamento del suo nome a quello dei marziani blaugrana.

Nello 0-0 contro la Roma Koulibaly è stato uno dei migliori in campo, annichilendo letteralmente Edin Dzeko che non vedeva l’ora di tornare negli spogliatoi e scrollarsi di dosso la pesante presenza del suo marcatore. Principalmente in due momenti il numero 26 azzurro ha aizzato i tifosi partenopei: nel primo tempo, quando con una veronica a centrocampo si è liberato di Iago Falque, e con un elegantissimo colpo di tacco nella ripresa per evitare una rimessa laterale che gli ha garantito l’ovazione e gli applausi di tutto lo Stadio San Paolo.

Koulibaly, però, non è nuovo a queste “imprese” e soprattutto contro i giallorossi; nella partita Napoli-Roma dello scorso campionato, vinta dagli azzurri per 2-0, il senegalese piazzò una delle sue prime eccellenti prestazioni in maglia azzurra. I giocatori romanisti rimasero imbrigliati nella sua morsa e scolpita nella mente di tutti rimarrà il coast to coast da maratoneta puro che quasi portò al goal il Napoli. In poche parole, quando Koulibaly sente intorno a se odore di romanisti e i suoi occhi puntano il rosso delle loro casacche si trasforma in un toro scatenato che non lascia scampo alle sue prede.

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