Nonostante il pareggio nel bel match con la Roma, il Napoli ha sempre un motivo per cui sorridere: la sfida è stata dura, come da previsioni, combattuta e sofferta per certi versi ma gli azzurri non hanno mollato di un centimetro, dimostrando che la grande costante di questo gruppo è il carattere.
Dopo la sconfitta di Bologna, cui pure era seguita una reazione da grande squadra, gli uomini di Sarri si riconfermano: la gara contro i giallorossi per certi aspetti è rimasta bloccata, con gli avversari che a tratti sembravano accontentarsi anche del pareggio. Il Napoli però l’ha dominata in lungo e largo e, soprattutto nei primi settanta minuti, non ha mai dato l’impressione di poter soffrire in qualche modo l’avversario. Anzi, gli azzurri ci hanno provato in tutti i modi, meritando gli applausi dei presenti allo stadio che, di certo, non hanno assistito ad un brutto spettacolo da parte dei propri beniamini, sempre col pallino del gioco in mano, forse meno lucidi del solito ma sempre cattivi e pronti ad imporsi.
Questa squadra ha una identità tale da sembrare sempre pronta a tutto, senza mai snaturarsi e provando sempre ad imporsi. I grandi risultati si costruiscono così, con la forza e la qualità di un gruppo mai domo, sempre affamato, sempre pronto a vincere le gare. Piccoli errori possono capitare a tutti, le distrazioni di Bologna lo dimostrano, ma si può sempre rimediare. Il Napoli si conferma, domenica dopo domenica, in tutti i reparti: una squadra in salute, consapevole delle proprie potenzialità, ordinata e con la cattiveria necessaria per affrontare ogni tipo di difficoltà. La squadra c’è e con la Roma c’era anche l’avversario, tosto e motivato per risollevarsi e riprendere la marcia. Il campionato è ancora lungo e il bello comincia soltanto ora: con una squadra che è finalmente conscia del suo potenziale e della sua forza. Il gruppo fa la differenza, la condizione psicologica è fondamentale. Questo Napoli, a prescindere dal pareggio, ha la strada spianata per andare avanti e conquistare vette sempre più prestigiose.
GENNARO DONNARUMMA
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