Sarri e Garcia: Napoli-Roma sarà anche la sfida tra due tecnici completamente differenti

Manca sempre meno. Domenica alle ore 18.00 luci al San Paolo: c’è Napoli-Roma, una sfida sentita da ambedue le piazze, che negli ultimi anni ha acquisito una importanza sempre maggiore, fino alla passata stagione con una lotta tra secondo e terzo posto finita poi a favore della Lazio, con il Napoli di Benitez costretto a rinunciare alla Champions League. La sfida tra azzurri e giallorossi di questa domenica però, sarà anche l’occasione per vedere contrapposti due allenatori completamente differenti tra loro, dalla forte personalità e decisi a lasciare il segno in questo campionato: Maurizio Sarri e Rudi Garcia.

Rudi, dalla Francia con furore, arrivato in Italia ed esaltato per la prima, bella stagione in giallorosso. Poi qualcosa è andato storto e sono cominciati i primi problemi, con la piazza e non. Anarchico, l’allenatore della Roma, tatticamente parlando. Il suo 4-3-3 è completamente diverso da quello che applica il collega azzurro, la sua personalità è l’esatto opposto: vulcanico si, ma fino ad un certo punto, capace di mantenere il contegno davanti a qualsiasi risultato, a tratti antipatico, intelligente ma forse fin troppo integralista, capace di esaltare le caratteristiche dei suoi e, allo stesso tempo, di essere protagonista di clamorosi scivoloni.  Le cose oggi sono un po’ cambiate: a Roma sembra essersi persa quella sorta di magia che, dal primo giorno, aveva circondato la figura del vate di Nemours. La squadra sembra stanca, demotivata, segno che qualche problema c’è ed eventualmente va risolto: il campionato è ancora lungo, Garcia non può fallire più.

Maurizio Sarri invece viene dalla periferia, da lontano. Dopo tanta gavetta si è imposto in un top club e finora il suo lavoro gli sta dando ragione. 4-3-3 equilibrato, squadra ordinata in campo, che segue alla lettera le sue indicazioni. Tifoseria, finalmente, dalla sua e tanta, tanta voglia di sognare in grande. Sembra calmo e pacato, in realtà anche Maurizio è un tipo vulcanico, sempre pronto a dire la sua, sempre pronto a rimproverare i suoi, a correggere ogni minimo difetto: lavoratore, perfezionista, cura i dettagli fin nel loro aspetto apparentemente più insignificante. Non solo, lui è anche psicologo, motivatore, capopopolo, comunicatore, demiurgo di una macchina da guerra costruita minuziosamente senza lasciare nulla al caso. Il suo credo quotidiano è la tattica, la caratteristica più bella il buonsenso. Non impone nulla ai suoi, riesce però a convincerli, sa adattarsi e rinuncia all’integralismo tattico: in fondo potrebbe creare più problemi che altro.

Napoli-Roma sarà soprattutto questa: una bella contrapposizione tra due allenatori simili solo per apparenza ma completamente diversi per modo di lavorare e applicare i propri dogmi.

Gennaro Donnarumma
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