Corriere della Sera – Higuain: “Le parole di Melo non mi interessano. L’incontro a Dimaro con Sarri mi ha cambiato”

Gonzalo Higuain ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine dell’edizione odierna del Corriere della Sera, parlando a tutto tondo della sua esperienza al Napoli e della sfida di lunedì contro l’Inter. Ecco le sue parole: “Non leggo i giornali e non ho letto le dichiarazioni di Felipe Melo; non mi importano, voglio solo giocare la partita come tutti e vincerla. È troppo per dire se sarà decisiva, ma sarà importante perché vale il primo posto. 

Il nostro rendimento in casa? Quando i nostri tifosi sono con noi diventiamo ancora più forti. Noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi: questo è il tandem perfetto per lottare e per vincere. 

Se sono il più forte della Serie A? È una valutazione per gli altri, non per me. Sono ancora giovane, credo di poter ancora crescere e imparare, io ho in mente solo questo. In Italia sono arrivati nuovi giocatori come Kalinic, Dzeko, Mandzukic e giornata dopo giornata stanno dimostrando cosa valgono. Icardi? Non è da tutti avere 22 anni ed essere il capitano dell’Inter. Può ancora migliorare, dipende solo da lui. 

Studieremo i video dell’Inter, ma dopo dobbiamo solo concentrarci nel fare quello che sappiamo. Il Napoli non è Higuain dipendente, al 100%. Hanno giocato senza di me 6 o 7 partite e le hanno vinte. Però sognare è lecito e chi dice che non sogna lo scudetto dice una bugia. D’altra parte è anche vero quello che dice il mister: ragionare partita dopo partita. 

Il rapporto con Sarri? Io e il mister abbiamo parlato a Dimaro e questo incontro mi ha cambiato, perché ho visto un uomo vero che dice a tutti quello che deve dire, me compreso. Non si deve essere troppo intelligenti per capire che lui ha avuto un ruolo nel mio miglioramento. Rispetto al fatto che l’anno scorso fossi più nervoso non lo condivido, è solo che i risultati ora sono migliori. Sarri si è dimostrato umile con tutti. Poi dice quello che pensa ed essere onesti è la cosa più importante. Magari non ti piace tutto quello che ti dice, ma quello che non ti piace te lo dice per farti migliorare. Il 4-3-3? Io non ero ancora arrivato, ma in ritiro Sarri sin dal primo giorno aveva provato anche il 4-3-3. Io non c’entro nulla con il cambio di parere di Maradona su Sarri. Non l’ho sentito; anche nel rispondergli, però, il mister ha mostrato grande umiltà.

Benitez sicuramente riuscirà ad uscire dal momento negativa al Real Madrid. 

Mio padre è stato un calciatore, cosa mi ha insegnato? Che questo è un lavoro molto difficile. Da fuori sembra tutto meraviglioso, non è così. Più di un amico me lo dice: “Ora che vedo la tua vita non so se la potrei fare”. Se sei famoso si inventano un sacco di cose solo per farti del male. Mia madre, invece, è una pittrice e da lei non ho ereditato nulla, ma la ammiro tantissimo perché dipingere è molto difficile, servono pazienza e grande immaginazione. 

In estate contattato da Allegri? A Napoli nessuno deve temere che io mi trasferisca a Torino. Non sono stato contattato da nessuno. 

Napoli è una città speciale, nel bene e nel male. La gente è stata straordinaria con me dal primo giorno, ogni volta che gioco al San Paolo me lo fa sentire. Io ho solo parole d’amore e di ringraziamento. Esco poco, tento di conoscere la città, ma dopo tre anni ancora non la conosco al 100%, questo dà l’idea di quanto esco. Poi da casa mia c’è una vista meravigliosa. Si sente ancora la venerazione per Maradona, sono passati trent’anni ma dici il suo nome e si ferma la città. 

Pizza o asado? La pizza di mia madre è il mio piatto preferito, ma mio padre fa un asado straordinario. Sto seguendo una dieta, ma non ho perso 4 chili e non ho mai visto il dietologo di Maradona. Sto solo bene fisicamente e soprattutto mentalmente. 

C’è tanta paura per gli attacchi terroristici, io sono nato in Francia ma non riguarda solo quella nazione. Tutto il mondo deve migliorare”. 

 

 

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