Brugge-Napoli non è un “allenamento”: Sarri lancia la sfida, ora tocca ai calciatori rispondere sul campo

Probabilmente l’unico spettatore a riempire gli spalti deserti dello stadio “Jan Breydel” sarà uno steward, intento a osservare lo scorrere della partita tra un occhio ai calciatori ed un altro al cellulare. Non per questo, però, quella di domani sera tra Brugge e Napoli sarà una partita sulla carta semplice o scontata. Certo, gli azzurri sono già aritmeticamente primi nel proprio girone di Europa League, potrebbero tranquillamente godersi le due restanti partite come allenamenti, ma guai a dirlo a Maurizio Sarri. No, il Napoli deve fare risultato e giocare bene come sempre: i motivi sono molteplici e tutti ritrovabili nel pensiero dell’allenatore di Figline.

CONTINUITA’ – Innanzitutto c’è da ultimare un girone che finora è stato perfetto: quattro vittorie su altrettante partite disputate, sedici reti messe a segno a fronte di una sola subita. Dati che confermano come la squadra in casacca azzurra abbia sbaragliato la concorrenza senza troppi fronzoli e senza neppure troppi patemi. L’obiettivo è quindi quello di terminare la prima parte del percorso con un en plein che sarebbe storico, perché le statistiche ed i dati, in fondo, sono fatti per essere migliorati. E’ per questo che gli azzurri si vogliono imporre come la squadra con il miglior attacco e la miglior difesa. Il target da raggiungere è quella continuità di risultati che consente di dar fiducia a tutta la rosa e che soltanto quest’anno è stata trovata all’ombra del Vesuvio.

MENTALITA’ – E poi c’è la questione della mentalità vincente in Europa, quella di cui Sarri, a parer di molti, non disponeva. Il tecnico ha stupito tutti in questi mesi anche sul palcoscenico internazionale. Vincere ancora, anche a giochi chiusi, darebbe un messaggio chiaro sulla mentalità arrembante e tutt’altro che arrendevole di questa squadra, oltre ad avvertire le avversarie: il Napoli, quest’anno, non intende mollare mai, neppure quando sembra che non ci sia nulla per cui combattere e per cui vincere. D’altronde Sarri aveva anticipato il canovaccio della gara anche al termine di Verona-Napoli: “Ci piace andare in giro per l’Europa a fare risultato” aveva detto.

OBIETTIVI – E’ per questo che l’allenatore del Napoli in conferenza stampa ha cercato di focalizzare l’attenzione sulla partita. Il rischio era che la squadra si facesse influenzare troppo dalla paura che attanaglia la nazione belga in questi ultimi giorni. No, per il Napoli dello stakanovista Sarri nulla al di fuori della partita esiste. Continuare a vincere, trovare la fiducia e dimostrarsi una squadra pronta a qualsiasi evenienza è l’unico modo per iniziare a programmare la scalata verso la finale di Basilea. L’obiettivo? Riportare a Napoli un trofeo internazionale che ormai manca da ventisei anni. E le carte in regola finalmente ci sono tutte.

Vittorio Perrone
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