Quando i soldi non fanno la felicità: il sorriso ritrovato di Reina e quella promessa frutto di un grande amore

I guantoni appena sporchi, ma un enorme sorriso stampato sul volto: questa l’immagine perfetta di Josè Manuel Reina, per tutti indistintamente Pepe. Il ritorno del portierone spagnolo è molto più di una garanzia. Una promessa d’amore incisa sulla pelle e nell’anima, che ha restituito finalmente una speranza al popolo partenopeo. L’arrivo di Sarri e il lavoro ben svolto sul reparto arretrato hanno consegnato un volto tutto nuovo al Napoli, agguerrito per la lotta al vertice e ormai impenetrabile. I punti persi nella passata stagione, complice la poca attenzione della difesa azzurra, continuano a portare, in primis, la firma di quel portiere per nulla reattivo o, meglio, di quell’assenza che ha infranto cuori e sogni. Tra le colpe imputabili al presidente De Laurentiis quella di non aver trattenuto un uomo in grado di fare la differenza, dentro al campo, come fuori. Impeccabile tra i pali e leader nello spogliatoio.

Ogni promessa è debito, così il presidente azzurro, con un’abile chiacchiera e qualche soldo in più rispetto all’offerta iniziale è riuscito a riportare in azzurro lo spagnolo, reduce da una sconsolata stagione in prestito al Bayern. Quasi inutilizzato dai tedeschi, poco se n’è fatto di quei 4 milioni che l’avevano allontanato dal Vesuvio. La malinconia negli occhi e il volto imbronciato come sinonimo di un immediato pentimento: Monaco non era Napoli, ma in fondo Pepe lo sapeva già. Le toccate e fuga nel cuore della notte, il profumo del Golfo, il gusto di una pizza Margherita, con quegli amici che mai l’hanno fatto sentire via da una città tanto simile alla sua Madrid. È tornato Pepe, col cuore carico di meraviglia e speranza, con una responsabilità da caricarsi nuovamente sulle spalle, insieme a quei guantoni da indossare in questo nuovo percorso azzurro. Il patto con Higuain e Sarri, le parole e gli abbracci di cui poco sappiamo e quel sorriso ritrovato che fa contento anche papà Miguel, ex portiere dell’Atlético Madrid: “I soldi, la fama, la carriera passano, la felicità invece resta”. È quella che rende un uomo migliore, insieme a tenacia e coraggio, che di certo non mancano allo spagnolo.

Poche soddisfazioni per lui – fortunatamente c’è da aggiungere – raramente impegnato nelle ultime partite degli azzurri. Ma i successi partenopei portano la sua firma, seppur celata. Quelle rare occasioni in cui chiamato in causa ha saputo rispondere presente, con la naturalezza e l’immediatezza di chi è lì sempre sugli attenti. Perché è così che fa un buon guardiano:  vigile e poco silenzioso, senza mai abbassare lo sguardo, senza mai frenare quell’entusiasmo che da sempre contraddistingue le sue esultanze. È tornato Reina e non ha più intenzione di andare via, se non con qualcosa di nuovo e più importante da aggiungere in bacheca e da cucire sulla maglia azzurra, quella che continua ad indossare fiero, consapevole dell’amore indescrivibile che lo lega alla “sua” bella Napoli.

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