Le pagelle di Napoli-Udinese: azzurri di misura su un ostico avversario. Higuain sovrano ai piedi del Vesuvio, Jorginho è un leader, Allan un treno. Albiol e Koulibaly…

Reina 6: Un sussulto il suo lancio al millimetro quando cerca il taglio di Insigne, direttamente nell’area avversaria. Ad eccezione di qualche uscita non viene mai chiamato in causa.

Ghoulam 6,5: Nella prima frazione di gara spinge con continuità, facendo suo il duello con l’interessante Edenilson. Lo spartito non muta nella ripresa. Frequente la ricerca del fondo, rapido negli spazi e pericoloso nei cross. Non lascia spazio a sbavature in fase di non possesso.

Albiol 6,5: L’attacco “mascherato” dei friulani porta a termine una gara di gran lunga migliore di quanto in molti si sarebbero auspicati. Il difensore madrileno viene sollecitato in più di un’occasione senza mai barcollare, rischiare la capitolazione, anzi. Sciorina l’ennesima prestazione fatta di senso della posizione, personalità nel guidare la linea e carisma anche nell’occasioni di maggiore rischio. Gli sporadici interventi di Reina il dato più lampante.

Koulibaly 7: Colantuono non concede punti di riferimento in avanti, il centrale franco-senegalese da par suo non cade mai nel dilemma tattico del tecnico friulano. Fa buona guardia, carica a testa bassa i diretti avversari non demeritando praticamente mai, buoni i tempi in anticipo e preciso nella prima impostazione. Quando è chiamato al recupero in velocità la sua superiorità è disarmante. Un’ingenuità gli costa giallo e squalifica.

Hysaj 6,5: Chiave chiusa a tripla mandata nella sua fascia di competenza. Non passa uno spiffero senza l’assenso dell’esterno classe ’94. Reattivo e grintoso al punto giusto, diligente, ordinato. La condizione è lampante nelle frequenti proiezioni in avanti.

Allan 6,5: Questione di campo e di cuore, contro la squadra che in lui ha investito e creduto, portandolo in Italia. Il tuttocampista scuola Vasco risponde a modo suo, con il consueto copione fatto di pressing ossessivo e fluidità nell’impostare, quando prova lo spunto negli ultimi venti metri per gli avversari è allarme rosso.

Jorginho 7: L’Udinese attende, bassa nella propria metà campo per poi ripartire. Il regista azzurro tocca una quantità imponente di palloni, chiamato a impostare e dare il la al fraseggio ad avvolgere l’undici avversario. Gamba e pensiero in un prezioso connubio, elegante quando trova il corridoio giusto in verticale, efficace quando scorge il movimento di Higuain per il vantaggio azzurro. Una gara tutta ritmo e sapienza tattica in fase difensiva con cui brindare alla quasi certa convocazione in Nazionale.

Hamsik 6: Si accende a folate, quando attacca a testa alta è un avversario difficile da arginare dalle sue controparti avversarie. Resta però, per larghi tratti di gara, lontano dal vivo del gioco e della manovra, prendendo molto di rado la squadra per mano. Oscurato dal lavoro importante, a fare da schermo dei centrocampisti di Colantuono. Una rarità da scorgere nel rendimento recente del capitano partenopeo.

Callejon 6: Particolarmente in palla fin dalle prime battute, si propone con grande continuità cercando l’affondo e l’appoggio ai compagni. Nella prima frazione di gara imbastisce – come da prassi recente in campionato – una lotta prima con sé stesso e poi con l’estremo difensore avversario, con poca fortuna. Meno incisivo nei secondi 45′ di gioco, resta comunque il suo dispendioso apporto sull’out destro, dove rappresenta una colonna portante dello scacchiere di Sarri.

(Dal 77′ El Kaddouri sv.)

Insigne 6: Non propriamente la serata di grazia del numero 24 partenopeo. Non scatta mai la scintilla giusta, quella in grado di innescare il suo trascinante estro portandolo a fare la differenza. Ci prova, tra spunti e inviti per i compagni, si fa notare anche nei ripiegamenti. Prestazione sufficiente, senza però trovare il cambio di passo che è sempre lecito attendersi dal suo talento purissimo.

(Dal 68′ Mertens sv: qualche appoggio, un paio di progressioni, nient’altro.)

Higuain 7,5: Senza temere alcuna smentita, semplicemente il giocatore più determinante della Serie A, tra i migliori interpreti nel suo ruolo in circolazione. Un tempo per scaldare i motori e trovare sulla sua strada il sempre reattivo Karnezis. Le maglie bianconere sono strette, guidate dal tignoso Danilo. Cambia il volto alla sua gara più volte, alternando la giocata personale al delizioso apporto da regista offensivo che da sempre porta in dote nel suo immenso bagaglio di numeri e doti. Quando è ora di imboccare il giusto binario punta la porta e imbraccia il compasso per superare l’estremo difensore avversario: conclusione da antologia e pubblico ai piedi del suo Re.

(Dall’82’ Gabbiadini sv.)

Sarri 6,5: Colantuono non ripete l’harakiri dell’Olimpico e prepara la sfida del San Paolo in maniera meticolosa. Le occasioni da rete non mancano ma la serata in più riprese sembra lasciar presagire per gli azzurri la classica sfida trabocchetto, l’incidente di percorso che sottrae punti e energie mentali nel computo delle stagioni. Il Napoli affronta la gara con il solito piglio da grande squadra, la mole di gioco è eloquente, la resa difensiva difficilmente perfettibile, il quid in più è garantito da quell’immenso fuoriclasse che il tecnico azzurro ha il merito di aver accompagnato sul trampolino della consacrazione definitiva, della migliore annata in carriera. Tre punti in cascina e un carico certezze in più, il Pipita attuale, così come l’intero gruppo, sono lo specchio dell’immane lavoro dell’allenatore ex Empoli.

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