Le pagelle di Genoa-Napoli: imprecisione e sfortuna a “Marassi”. Polveri bagnate per Hamsik e Higuain, Albiol in totale controllo, Jorginho ordinato. Mertens e Insigne…

Reina 6: Diogo Figueuras lo desta dal torpore al 74′ di gioco, unico intervento in una domenica in cui l’estremo difensore di Cordoba non è di certo chiamato agli straordinari.

Hysaj 6: Perotti è raffinato interprete del ruolo, ala vecchio stampo che per l’occasione sfodera impegno ed abnegazione anche nella doppia fase. L’esterno classe ’94 tiene botta prestando di rado il fianco alle percussioni dell’argentino ex Siviglia. Non sempre millimetrico negli appoggi in fase di spinta.

Albiol 7: Anche a Marassi lo spagnolo si conferma porto sicuro in cui ormeggiare eventuali affanni e incertezze. Concentrato e presente sia in anticipo che in raddoppio, fondamentale in più di un’occasione con interventi al limite e chiusure provvidenziali in situazioni di rischio.

Koulibaly 6,5: Il pacchetto offensivo rossoblù abbina dinamismo e fisicità, il duello presenta al franco-senegalese insidie da non prendere sotto gamba. Qualche spiraglio d’imprecisione  nel far ripartire l’azione, nulla che riesca a macchiare l’ennesima prestazione ampiamente sopra la sufficienza, contraddistinta dal solito contributo tutto fisico e predilezione per l’anticipo.

Ghoulam 6: Presente e propositivo nella prima frazione di gara, dove l’algerino si adopera cercando lo spunto più propizio su un out mancino percorso a tambur battente. Cala, non di poco, il ritmo nei secondi 45′ di gioco, dove l’ex Saint’Etienne abbassa il baricentro apparendo anche a corto di lucidità e fiato.

Allan 6: Gasperini confeziona una mediana tutta dinamismo e gamba, il mediano carioca viene spesso preso nel mezzo, non riuscendo a garantire con costanza il solito corredo eccellente di qualità e galloni a metà campo. Lotta, però, sempre a testa alta, non lesinando mai nel garantire l’essenziale contributo al centrocampo a tre di Maurizio Sarri.

Jorginho 6,5: Per larghi tratti di gara imprime la sua impronta, decisa, a metà campo, abbinando ai tempi giusti nel breve giocate eleganti a cercare varchi negli equilibri delle serrate maglie genoane. Buona la ricerca del corridoio in verticale ed il fraseggio con i compagni, non tira mai indietro la gamba quando chiamato a garantire il proprio apporto in fase di non possesso.

Hamsik 5,5: Testa alta e personalità nel ripartire cercando un guizzo che però resta in canna al capitano partenopeo. Spreca due occasioni, decisive, a tu per tu con il reattivo estremo difensore genoano.

Mertens 6,5: Lampi impetuosi alternati a scuotere l’inerzia della gara, quando punta l’uomo è una proverbiale spina nel fianco per l’undici di Gasperini, imprevedibile, in grado di garantire la superiorità. Manca la precisione, di un soffio, quando prova il tracciante a giro sul palo lontano. Esce prima dell’ora di gioco a causa di un fastidio fisico.

(Dal 55′ Insigne 6,5: Ingresso vibrante, subito catapultato nel vivo del gioco. Da incorniciare quando si veste da fine rifinitore lanciando Hamsik a tu per tu con Perin. Quando prova la soluzione personale ha poca fortuna.)

Callejon 5,5: Parte con personalità chiamando subito in causa Perin con un insidioso mancino, il solito contributo nelle due fasi non manca, molto più propositivo rispetto alle ultime uscite. Latita, ancora, però la freddezza sotto rete che ha mostrato a profusione nelle prime due stagioni in riva al Golfo.

(dal 67′ Gabbiadini 5,5: Un sussulto con una velenosa punizione dai trenta metri. Tanta voglia di far bene però trasfusa in molta confusione negli ultimi venti metri. Urge maggiore serenità, ha tutto per essere un’arma in più anche a partita in corso.)

Higuain 5,5: Fin dal fischio d’inizio imbastisce una sfida palpitante duellando con i connazionali Munoz e Burdisso. Il secondo non lesina le maniera forti e rischia moltissimo con una trattenuta in area davvero discutibile. Prova a sciorinare il solito repertorio, di potenza e precisione, ma la realizzazione numero 200 da professionista nei club deve attendere una giornata più propizia. Cala particolarmente alla distanza.

Sarri 6: Prosegue l’invidiabile striscia di risultati utili, ed è un bene. Retroguardia ormai blindata con il costante corollario di prestazioni esaltanti per gli interpreti di una linea a quattro disegnata ormai nel minimo dettaglio. Manca il brio in avanti sempre garantito nelle ultime uscite, scioltezza nelle gambe e nelle manovre ed il risultato è il pareggio a reti bianche di Marassi. Due cambi a dispetto della vittoria contro il Palermo ed una lucidità che a alla lunga viene a mancare tra le serrate maglie del gruppo di un Gasperini bravo ad imbrigliare fonti di gioco e pericoli partenopei; con l’undici azzurro solo a targhe alterne in grado di trovare le giuste contromisure negli ultimi venti metri. Non un tonfo, né tanto meno un incidente di percorso, una gara difficile contro un avversario ostico dalla quale attingere per smussare gli angoli di un collettivo che presenta ancora ampi margini di miglioramento.

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