ESCLUSIVA – Perinetti a SN: “Io al Napoli? Sarebbe un onere ed un onore. Stagione grigia, la Champions può colorarla”

Ha lavorato già a Napoli, in ben due occasioni. Prima dal 1988 al 1993, trovandosi a gestire il post Maradona; poi dal 2002 al 2004, altro periodo “caldissimo” della storia azzurra, che si concluse poi con il fallimento. Avrà avuto un sussulto allora, Giorgio Perinetti, leggendo ieri il suo nome accostato a quello del Napoli, che probabilmente dirà addio a Riccardo Bigon a fine stagione. “Ma non ho avuto nessun segnale di questo tipo”. La smentita di Perinetti in esclusiva a spazionapoli.it.

Dichiarazione di rito. Ce l’aspettavamo.

“Ma è così, mi creda. Però una cosa la voglio dire: semmai dovessero davvero chiamarmi, mi sentirei molto fortunato. Perchè così deve sentirsi chi lavora a Napoli: lì c’è l’espressione vera e più pura del calcio. E’ un onere certo, ma anche un grandissimo onore”.

Cambiamo argomento allora. Come giudica il dirigente Perinetti la stagione del Napoli?

“Onestamente: mi aspettavo molto di più. E’ brutto che a questo punto del campionato, una squadra così, non sia ancora sicura di un posto in Champions League. E io che credevo potesse competere addirittura con la Juventus per lo scudetto”.

Facciamo il classico gioco della ricerca del colpevole?

“Ho capito dove vuole arrivare. Secondo me però non si riduce tutto all’allenatore. Benitez ha dato al Napoli una caratura mentale di livello internazionale, lo abbiamo visto sia l’anno scorso in Champions che quest’anno in Europa League. Però è come se il processo non si fosse completato: Bilbao e Dnipro sono due pagine brutte di questa stagione, che potevano andare sicuramente meglio”.

Qualcuno mette sotto accusa la gestione del tecnico spagnolo, sia in campo che fuori.

“Su questo non ritengo di poter dare un giudizio, non potendo vedere le cose dall’interno”.

Parliamo dei giocatori allora. Tanti errori individuali, ripetuti nel tempo, sono costati punti e a volte figuracce. Vedi Empoli e Parma.

“Gli errori individuali possono essere commessi da chiunque, anche dai campioni più affermati. Per questo il compito del tecnico è cercare di ridurre al minimo la percentuale degli svarioni. Ma il Napoli è una squadra che privilegia soprattutto la fase offensiva, lo dicono i numeri che in genere non sbagliano mai. Gli azzurri, soprattutto contro compagini che si chiudono e ripartono in velocità, non hanno mai adottato contromisure diverse dalla loro impostazione di base”

Conquistare la Champions all’ultima giornata farebbe cambiare il giudizio?

“L’ho spiegato prima. A questo punto il Napoli doveva già esserci in Champions. Diciamo che arrivarci vincendo queste ultime due gare potrebbe dare un po’ di colore a una stagione altrimenti grigia”.

Vincenzo Balzano

Twitter: @VinBalzano

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