Napoli avanti, sempre più nel segno del Pipita

Terza volta nelle ultime cinque edizioni della Coppa Italia. Napoli contro Inter, azzurri contro nerazzurri in una sfida ad eliminazione diretta che vale la semifinale contro la Lazio. Napoli in forma smagliante e con la spinta delle belle prestazioni in campionato, Inter colpita a Sassuolo nell’ultima uscita stagionale ed in crisi d’identità.

Non ha sortito effetti il cambio in panchina e la mini rivoluzione del mercato di riparazione. Brozović, Podolski, Santon e Shaqiri per tentare la scalata alla Champions e dimenticare gli ultimi periodo non certo esaltanti. Napoli-Inter non può che essere anche Benitez contro Mancini, due tecnici a tratti simili tra cui vige stima reciproca.

Più azzurro che nerazzurro – Un primo tempo equilibrato ma che ai punti andrebbe al Napoli. Tante le conclusioni verso le rispettive porte rendono la sfida incerta e giocata a buoni livelli. Partenopei che ci provano dopo appena sette minuti con il solito pipita. Splendido il cross del capitano azzurro che trova il centravanti azzurro in corsa che pecca nella mira di testa. L’Inter è lontana parente della squadra sconfitta a Sassuolo con Santon e Shaqiri dal primo minuto a creare una corsia destra tutta corsa è sostanza. I nerazzurri partono bene e spaventano il Napoli rispondendo all’occasione di Higuain con un legno colpito da Icardi. Battuto Andujar che vede il pallone stamparsi sul palo alla sua destra.

Risvegliati dallo scampato pericolo gli azzurri prendono il possesso del centrocampo e, complice la poca attenzione dei centrocampisti di Mancini affondano a più riprese sfiorando il vantaggio in almeno quattro occasioni. Ottima la prestazione di Hamsik che seppur perda qualche pallone di troppo a centrocampo, mette lo zampino in tutte le azioni pericolose degli uomini di Benitez. Inter che soffre sulla fascia sinistra, Napoli che sfoggia uno Strinic che strappa applausi ad ogni singolo intervento.

Tutto in equilibrio – La seconda frazione di gioco appare da subito sul filo dell’equilibrio. L’Inter rinfrancata da Mancini nello spogliatoio con il passare dei minuti prende le misure agli azzurri che stentano a ripetere lo spartito del primo tempo. Sfida che ristagna a centrocampo con poche emozioni. I tecnici mischiano le carte con un occhio al cronometro ed il pensiero agli eventuali supplementari. Gabbiadini dopo il primo gol in campionato viene lanciato nella sfida e sembra ormai ripetere lo spartito di Benitez già a memoria. Mancini spedisce Guarin in campo tirando fuori Hernanes apparso a corto di fiato. Quando tutto sembra presagire l’arrivo di una nuova sfida decisa all’extra time spunta lui. Il solito centravanti azzurro, il solito cecchino dell’area di rigore, questa volta in veste di rapace approfittatore. Lancio alla perfezione di Ghoulam (entrato intanto al posto di De Guzman affaticato) direttamente da fallo laterale, erroraccio di Ranocchia  che tenta l’anticipo e lancia Higuain. Solo davanti a Carrizo il pipita non sbaglia con un destro sul palo più lontano. Napoli in semifinale di Tim Cup, Napoli avanti nella corsa sui tre fronti sempre più nel segno del suo centravanti.

Antonio Picarelli

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