Napoli-Genoa, il gemellaggio più bello d’Italia: un minuto che dura da trent’anni

“Mio fratello è genoano” è un motto molto diffuso all’interno della tifoseria partenopea. E’ la storia di un gemellaggio che va ben oltre il calcio, ben oltre la passione sportiva. Quello partenopeo e quello genovese sono due popoli simili, pieni di storia calcistica e non. Napoli-Genoa è l’emblema del calcio pulito, quello senza rivalità, senza violenze o agguati, quello della passione che va ben oltre il risultato.

Un messaggio di fratellanza rivolto a un calcio sempre più corrotto e malato, sempre più schiavo degli sponsor e del denaro. Anche Napoli-Genoa divenne vittima degli sponsor, ma furono i tifosi partenopei a opporsi bruscamente rivendicando i veri valori del gemellaggio tramite uno striscione.

Un gemellaggio, quello tra Napoli e Genoa, che dura da più di trent’anni, da quando il San Paolo, nel 1982, spinse il Genoa verso il goal del pareggio contro gli azzurri, rete che permise ai rossoblu di conquistare la salvezza e che invece condannò il Milan all’inferno della Serie B. Le due tifoserie divennero amiche per un minuto. Un minuto durato trent’anni e oltre. Il sodalizio tra i supporter partenopei e quelli genoani si è ricompattata il 10 giugno del 2007, quando grazie ad uno 0-0, e al pareggio in contemporanea tra Piacenza e Triestina, le due squadre ipotecarono insieme la promozione in Serie A. Al triplice fischio dell’arbitro, napoletani e genoani invasero il terreno di gioco del Ferraris per festeggiare insieme la ritrovata Serie A.

Il gemellaggio più bello d’Italia. Così è stato definito dai tifosi sportivi di ogni squadra. Un gemellaggio che è pronto a rinnovarsi anche quest’anno sugli spalti così come in campo. Al di là del risultato.

@Vittorio Perrone

 

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