“Napoli non sa perdere”? No, Napoli vince sempre

Un lunedì nero, nerissimo per i tifosi del Napoli. Non si tratta di non saper perdere. Chi lo asserisce forse, non conosce la storia della città partenopea, o ancor di più della SSC Napoli. Fino a poco meno di dieci anni or sono, il club all’ombra del Vesuvio ha incassato una serie di altisonanti debacle tra le quali, quelle contro la Juventus erano all’ordine del giorno. Ma non solo. Nel primo anno di serie C, già nell’era De Laurentiis, spesso e volentieri si cadeva contro squadre molto meno blasonate della Vecchia Signora. Persino con l’Avellino, nella finalissima play off. Quando poi si trattava di stilare bilanci o classifiche, Napoli ed il Napoli erano sempre negli ultimissimi posti. “Napule è na carta sporca e nisciun se ne importa” scriveva Pino in tempi non sospetti, proiezione più che attuale dell’infinito momento che è spesso costretta a vivere una delle più belle città del Mondo.

Il “non saper perdere” non fa proprio parte del Dna di un popolo che ogni giorno si sente additato e sconfitto e che alza la testa contro tutti e tutto per dimostrare il contrario, riuscendoci la maggior parte delle volte. Non era una caso che, la storia del club partenopeo ha poi subìto una decisa sterzata. Erano 14 anni che la Juventus non riusciva a vincere al “San Paolo”. Onore e merito alla capolista della nostra serie A ma questo resta semplicemente un lunedì nero. Perchè il Napoli non ha giocato da Napoli, disputando una gara completamente inversa non solo a quella di Doha ma anche a quella di Cesena. Fuoriclasse non al top della forma, disordine tattico ad intermittenza, completa mancanza di cinismo, Higuain mai servito a dovere. Ma anche la Juventus non ha giocato da Juventus, anzi: è stata brava a concretizzare le pochissime occasioni create, dimostrando la propria forza psicologica più che tecnica e tattica. L’unico plauso va a Pogba ed al gran gol ed al risolutismo dispensato all’ultimo minuto. Tutto il resto, aiuta il grigio a diventare nero in questo inizio settimana.

Ieri, al “San Paolo”, si sono palesati i limiti di un calcio moderno farsesco, perfettibile ed imperfetto, così come gli uomini che lo compongono. Un arbitraggio approssimativo fa da padrone ma non deve essere un unico ed eterno alibi: quella palla al 93′ doveva essere buttata in rete ed un pareggio sarebbe stato tutt’altra storia e meritato da entrambe. Fa rabbia perdere così, fa rabbia ascoltare i proclami di una squadra che, fino all’ultimo respiro poteva essere ridimensionata e che, in fondo, non ha mai dominato. Ma il calcio è anche questo, fatto di episodi, fortuna, errori. “Ci Può Stare”. Ma non dite che Napoli ed il Napoli non sanno perdere. Perché, alla fine, poi vincono sempre: e la stupenda sciarpata sulle note di “Napule è” ne è un bellissimo ed indimenticabile esempio.

Alessia Bartiromo
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