Napoli-Juventus si avvicina, ecco i probabili titolari a confronto

Proviamo a mettere a confronto i probabili undici titolari di Napoli – Juventus.

RAFAEL – BUFFON
La media voto favorisce nettamente il n.1 bianconero (6.41 – 5.97), così come i gol subiti che sono il triplo quelli subiti dal n.1 azzurro (21-7). Un solo rigore parato da Buffon a Denis. Il brasiliano può consolarsi con il rigore parato a Padoin (3-2 per Buffon anche in quella occasione) che valse la vittoria della Supercoppa e soprattutto con l’età (ben 12 anni in meno).

MAGGIO – LICHSTEINER
I due “terzini destro” nonostante un altissimo minutaggio (circa 1300 minuti a testa in serie A quest’anno) condividono lo stesso problema del rinnovo dovuto forse all’età di entrambi (33 anni Christian, 31 lo svizzero). Media voti migliore del bianconero (6.12 – 5.81) che può vantare anche 2 gol e 2 assist (solo un assist per Maggio). 4 ammonizioni per l’azzurro, 3 ed un espulsione nel derby per lo juventino. Solo le statistiche individuali sorridono all’azzurro che recupera in media 14.2 palloni a partiti (contro 12.8) e ha una percentuali di passaggi riusciti leggermente superiore (68% contro 66%) nonostante i tifosi azzurri gli imputano una tecnica non eccelsa.

ALBIOL – BONUCCI
Il bianconero (27 anni) rispetto all’altalenante spagnolo (29 anni) ha una media voto superiore (6.22 – 5.5). Inoltre il centrale italiano ha realizzato anche il gol più importante di questo campionato, quello del 3-2 alla Roma, mentre Raul vanta soltanto un assist, quello della cavalcata memorabile contro il Verona. Più ammonito lo juventino (5-4), più bravo nel recupero palla lo spagnolo (20.5 – 16.7 media a partita), più preciso nei passaggi il bianconero (79% – 74%).

KOULIBALY – CHIELLINI
Qui l’età sorride nettamente al francese che ha appena 23 anni rispetto ai 30 del bianconero. La media voto migliore è quella di Giorgio (6.11 – 5.93), ma Kalidou, al suo primo anno in Italia, ha già messo a segno una rete contro il Palermo e soprattutto il rigore decisivo in Supercoppa, mentre il bianconero aveva fallito il match point. Un’espulsione per il francese, 4 gialli a 3 per Chiellini. Leggermente superiore il bianconero anche nei passaggi andati a buon fine e palle recuperate. Una curiosità: i due giocatori hanno disputato lo stesso numero di minuti (1325).

BRITOS – EVRA
I due “terzini sinistri” sono i giocatori maggiormente criticati in questa stagione: il primo, reo di giocare in un ruolo non suo (Zuniga ko cronico, Goulham in Coppa d’Africa), il secondo, reo di essere arrivato in Italia con le aspettative di un top player per i trascorsi allo United. Minutaggio scarso per entrambi (Evra 813, Britos appena 522). La media voto non raggiunge la sufficienza per entrambi (5.93 per il 33enne francese, 5.58 per l’uruguagio 29enne). Un gol alla Samp e un giallo per Evra, 3 ammonizioni per Miguel Angel che però eccelle nel recupero palla (20.9 contro 12.2) grazie alle sue caratteristiche difensive.

GARGANO – POGBA
Il confronto non regge se si considera il valore di mercato del francese e soprattutto l’età (21 anni contro i 30 del Mota) ma la media voto, altissima per entrambi, è molto simile (6.46 – 6.31 per Paul). Il francese ha finora realizzato 3 gol, mentre gli assist (1) e le ammonizioni (3) sono uguali per entrambi nonostante il minutaggio del francese sia stato il doppio rispetto all’azzurro. A sorpresa però le statistiche individuali vedono in vantaggio il napoletano sia nel dato dei palloni recuperati (15.3 – 12.6), sia in quello dei passaggi riusciti (addirittura 79% – 66.7%). Il francese però calcia in media due volte a partita, l’uruguagio una volta ogni due partite. Una curiosità: nella finale di Doha il confronto finì in parità con un assist a testa per il 2-1 di Tevez ed il 2-2 di Higuain e un rigore segnato nella lotteria finale per entrambi.

DAVID LOPEZ – MARCHISIO
Lo spagnolo, 4 anni più giovane, rappresenta la vera novità dell’undici titolare rispetto alle previsioni di inizio anno. Il minutaggio (1158) è quello più alto tra i centrocampisti azzurri così come quello dello juventino (1429) rispetto ai vari Pogba, Pirlo e Vidal. Media voto altissima per Marchisio (6.47), sufficienza svizzera per lo spagnolo (6.00). L’italiano domina anche nei gol fatti (1-0), assist (2-1), tiri in porta (1.6 – 0.9) e precisione nei passaggi (81.1% – 79.1%). Lo spagnolo la spunta solamente nelle palle recuperate (17.6 – 13.4).

HAMSIK – PIRLO
Ruolo differente in mezzo al campo ma era il confronto più logico considerando le qualità tecniche di entrambi. Il talentuoso centrocampista bianconero (36 anni nel prossimo luglio) non ha giocato molto quest’anno (763 minuti) a differenza del capitano (27 anni) sceso in campo 15 volte per un totale di 1108 minuti. Nonostante la media voto sorrida allo juventino (6.17 – 5.7), lo slovacco ha segnato un gol in più (3) e ha fatto un assist in più (3) rispetto ad Andrea. Pirlo più bravo nel recupero palla (9.1 – 7-5) e nei passaggi (precisione del 78% contro il 72% dell’azzurro), Marek più incisivo negli ultimi 16 metri (3.3 tiri di media a partita contro l’1.3 del bianconero). Una curiosità: nessun cartellino giallo nonostante quello dei centrocampisti sia il ruolo che riceve più ammonizioni.

MERTENS – VIDAL
Stessa età e (forse) stessa paura di perdere il posto da titolare visti gli arrivi di Gabbiadini e (forse) Snejider. Buona la media voti del cileno (6.25), deludente finora il campionato del belga (5.64) a lungo riserva di Insigne. Stesso numero di presenze ma minutaggio superiore per Vidal (1011 – 701) che ha messo a segno già 5 gol contro l’unico +3 del belga, peraltro su rigore. Assist in partià (1-1), più cattivo il cileno con 5 ammonizioni contro 1 del belga. Lo juventino domina anche nelle statistiche dei passaggi riusciti (71% – 64%), palle recuperate (13 – 7.3) ma non nei tiri verso lo specchio (3.5 per il partenopeo, 2.1 per il bianconero).

CALLEJON – LLORENTE
Se le caratteristiche tecniche non permettono un confronto fra i due, la facilità in zona gol, la nazionalità e il (triplicato) valore di mercato rispetto al loro arrivo in Italia fanno si che il paragone sia fattibile. Più giovane il napoletano (a febbraio compirà 28 anni, Llorente 30) che vanta una miglior media voto (6.15 – 5.88) e una miglior posizione nella classifica cannonieri (secondo con 9 gol contro i 4 centri dell’ariete spagnolo). L’esterno spagnolo risulta nettamente superiore in tutte le statistiche: 1 assist contro 0, 9 palle recuperate a partita contro 4, 67,5% di passaggi rispetto al 58% del centravanti juventino, 3 tiri di media a partita contro 1,9 e soprattutto una titolarità indiscussa (17 presenze, 1482 minuti nessuno più di lui) a differenza di Llorente sempre con il fiato sul collo di Morata.

HIGUAIN – TEVEZ
La sfida più bella: i due giocatori di gran lunga più forti della Serie A, gli unici top player che potrebbero giocare in qualsiasi squadra del mondo da titolare o quasi. Partiamo dalla carta d’identità: Higuain ha appena spento 27 candelina, Tevez a febbraio ne spegnerà 31. Pipita sempre presente in campo nonostante qualche partita in panchina (1371 minuti contro i 1293 dello juventino spesso sostituito). Tevez capocannoniere (11), Higuain in rimonta (9) nonostante due rigori sbagliati (a Doha però rigore messo a segno dal partenopeo, Tevez lo spedì sul palo). Pipita assistman (4-2), Apache miglior media voto della Serie A (6.75 contro il 6.09 del 9 azzurro). Nelle statistiche individuali stesso numero di palle recuperate (5.5), ma il bianconero è molto più preciso nei passaggi (69,9% – 53,5%) e leggermente più intraprendente al tiro (3.7 tiri a partita per lui, 3.3 per Higuain).

BENITEZ – ALLEGRI
Il palmares parla nettamente spagnolo anche se il toscano ha vinto un trofeo che manca all’allenatore azzurro, lo scudetto in Italia. Lo schema 4-2-3-1 è un must per il tecnico azzurro mentre l’allenatore della Juve ha dimostrato di poter cambiare tattica in base ai suoi giocatori (quest’anno ha iniziato con la difesa a 3 per poi passare a 4). Lo spagnolo ha iniziato il secondo anno in Italia con la convinzione di poter fare meglio dell’anno scorso (finora in campionato non ci sta riuscendo nonostante le due coppe del 2014) mentre Allegri ha ereditato la panchina pesante di Antonio Conte, facendo meglio in Europa (qualificazione agli ottavi) ma peggio in Italia (i 102 punti dello scorso campionato sono ineguagliabili).

PANCHINA
DE GUZMAN, GABBIADIN, JORGINHO – PEREYRA, MORATA, OGBONNA
Ipotizzando i 3 cambi, il Napoli cambia spesso due giocatori offensivi e uno dei due centrocampisti mentre la Juve inserisce spesso il jolly Pereyra al posto di uno dei 4 top player a metacampo, Morata al posto di Llorente e l’ex torinista Ogbonna al posto di uno dei due centrali o per Evra.
Il nuovo acquisto Gabbiadini alla Samp ha già disputato 1000 minuti mettendo a segno 7 gol e partecipando attivamente a 4 reti dei blucerchiati con i suoi assist: rappresenta quindi molto di più di un’alternativa in attacco. Bene anche De Guzman che ha una media gol/minuti giocati di tutto rispetto (3 gol in 420 minuti senza considerare la tripletta europea). Jorginho, invece, ha perso da qualche settimana il posto da titolare ma rappresenta un’arma di qualità da inserire nella mediana azzurra.
Per la Juve, invece, Morata (419 minuti, 4 gol) potrebbe sostituire nella ripresa Llorente, così come Pereyra (1000 minuti finora per lui) pur senza realizzare gol, rappresenta una valida alternativa in mediana considerando pure il dato dei passaggi riusciti (70% di media) e le palle recuperate (9,4). Bene anche Ogbonna nelle statistiche (17 palle recuperate a partita, 82% di passaggi e 1110 minuti disputati)


STATISTICHE DI SQUADRA

Nonostante nel confronto media voto tra gli 11 titolari la Juve vinca 10-1 (solo Callejon è superiore a Llorente), nelle statistiche di squadra il Napoli riesce a reggere il confronto sia per quanto concerne il possesso palla (30 minuti per la Juve, 28 per il Napoli: differenza che si riduce se si considera il possesso palla nella metacampo avversaria: 14’ per la Juve, 13’30” per il Napoli) che per quanto riguarda i corner (7 – 6.5 per il Napoli) i tiri totali (16.9 – 15.9 per il Napoli) e i tiri nello specchio (7,3 – 6.6 per gli azzurri). Una curiosità sul minutaggio dei gol fatti: la Juve segna più gol nei primi 15 minuti (7), il Napoli negli ultimi 15 (9) e nell’ultima mezzora (17 gol sui 32 totali). Il Napoli però subisce anche molto nei primi 30 minuti della ripresa (11 gol subiti su 21).

Giuseppe Brillante
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