Tra idee innovative e bacchettate, De Laurentiis ne ha per tutti. Napoli ad una svolta?

Ha rotto il silenzio che si prolungava da mesi (non gli era mai capitato di assentarsi così tanto, almeno dal punto di vista mediatico) e lo ha fatto nel momento più importante della stagione del Napoli. Stiamo ovviamente parlando del presidente azzurro Aurelio De Laurentiis che, come ci ha abituati in questi anni, quando rilascia dichiarazioni desta sempre scalpore.

In molti, dati i risultati negativi di inizio stagione, invocavano l’intervento del presidente in modo da spronare l’ambiente e la squadra, e il patron non ha deluso le attese. Il numero 1 partenopeo ha parlato ed ha toccato svariati argomenti: dal fatturato alla squadra, da Benitez alla politica passando anche per lo stadio e De Magistris, facendolo in maniera secca ma precisa ed indicando la strada da seguire.

Si parte con Benitez: “Dobbiamo avere pazienza con questo modulo, abbiamo deciso di cambiare e ora dobbiamo pazientare, di certo non posso permettermi di avere due centrocampisti con ingaggio milionario, non rientra nei budget del Napoli, Benitez lo deve capire“. Il messaggio, tradotto, sembrerebbe dire: o Rafa si adegua ai miei modi di fare calcio, oppure le nostre strade si separeranno. Che il tanto sbandierato, idilliaco, binomio tra tecnico e presidente sia giunto al termine?

La discussione si sposta poi sull’ipotetica cessione del club: “Non venderò mai il Napoli, lo faranno i miei figli se non sapranno gestirlo, sarà mio fino a che non morirò. Sto studiando un nuovo progetto per essere competitivi, ossia trovare altri 150 milioni di fatturato, voglio imparare come si gestisce uno stadio. Sto studiando un progetto di azionariato popolare, i tifosi dovranno investire sul Napoli se vogliono essere competitivi, ma non avranno delle azioni in cambio ma una serie di servizi“. Parole forti e chiare: il Napoli non è in vendita, ed anzi questa proprietà sta lavorando affinché la squadra diventi ancora più forte. Per farlo servono più soldi, il presidente lo sa e lo ha ammesso, però, evidenziando un particolare: il denaro non lo metterà lui in prima persona, ma lo chiederà al popolo partenopeo in cambio di benefici legate alle gare interne ed esterne della squadra. Lui e le sue capacità, in pratica, garantiranno agli “investitori” il successo del club. Le parole di qualche mese fa adesso hanno un senso: “Se avessi 150 milioni in più vincerei lo scudetto tutti gli anni“. Bene, il presidente il modo di avere questi famosi soldi sembrerebbe averlo trovato. I napoletani avranno così tanta fiducia in lui? E questi “benefits”, date le condizioni dello stadio “San Paolo”, varranno l’investimento?

Chiusura col botto sulla questione stadio e De Magistris: “Taglierò il cordone ombelicale con il sindaco di Napoli, parleranno i miei avvocati, non fatemi sparare sulla croce rossa“. Parole che hanno il sentore di una sentenza: la ristrutturazione dello stadio “San Paolo” oggi come oggi è un miraggio, la rottura tra presidente e sindaco appare insanabile. Il Napoli si prepara al trasferimento in provincia di Caserta?

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