Prendete questa notte ed imprimetela nei ricordi: il Napoli c’è, sogna e fa sognare

E’ stata una delle serate più lunghe della mia vita. E non poteva essere altrimenti, soprattutto quando si passa per tempi supplementari e rigori. Si, proprio la lotteria dei calci di rigore che fa svanire l’ultimo briciolo di meritocrazia rimasta nel calcio, dando spazio ad intuito, fortuna, cinismo ed abilità. I tifosi ci credono, dagli undici metri può succedere di tutto. Ma la Juventus è preparata e Rafael da inizio anno non sta convincendo. Sperare in una vittoria fino alla fine, fino all’ultimo secondo però è d’obbligo, per far onore ad una squadra che ha lottato ed inseguito per ben due volte la Vecchia Signora, regalando un bis di gioie immense al fotofinish. C’è ancora da soffrire, ancora tantissimo.

Si inizia male, con la parata di Buffon su Jorginho. Il pessimismo avanza ma lascia spazio ad un nuovo barlume di positività quando anche uno specialista come Tevez, protagonista della serata, sbaglia clamorosamente. L’equilibrio regna sovrano, non quello dei tifosi a casa, ormai scevri da ogni infrastruttura e che pensano solo alla Coppa da conquistare tra frustrazioni ed attesa. Si continua. Ghoulam, Vidal, Albiol, Pogba, Inler, Marchisio, Higuain, Morata, Gargano, Bonucci. Perfetti. Si va ad oltranza per una sofferenza senza fine. Va Mertens ma Buffon para. La luce si spegne, le lacrime avanzano. Game quasi over. La mente razionale condanna già il cuore passionale: si tornerà sicuramente da vinti, con la Coppa regalata alla solita Juventus che ormai di successi e trofei ne ha piena la mente e la bacheca non apprezzandone più il semplice valore. Ma che ne sanno delle sofferenze di una tifoseria costantemente delusa, che ne sanno della voglia di festeggiare.

Sul dischetto va Chiellini, nemico da sempre numero uno del Napoli. No, così è troppo. Sembra un film già scritto. Rincorsa, tiro…e Rafael questa volta compie il miracolo. In una frazione di secondo torna ad essere il brasiliano che ha incantato tutti lo scorso anno e fa esplodere di gioia una città, seppur a distanza. E non è finita qui. Continua Callejon, pessimo. Palla fuori. A Pereyra il match point ed ancora fuori! C’è qualcosa di magico nell’aria ma di ugualmente snervante. Ultimo. Koulibaly. Colui che nel primo tempo ha regalato il gol del vantaggio ai bianconeri. Ottimo riscatto, non sbaglia. E poi c’è ancora lui, Rafael, a coronare i sogni di una città intera che, da stanotte, ha ben impresso negli occhi, nella mente e nel cuore il 22 dicembre 2014.

I ricordi di Maradona e di tutto ciò che è stato un ventennio e più fa, lasciano spazio a giocatori più semplici e mortali, capaci di sbagliare, di complicarsi la vita ma di non mollare mai. Perché quando vogliono, gli attributi li palesano, anche alla squadra macina record del campionato, anche quando mancano 3′ e tutto sembra scritto, anche quando dagli undici metri non c’è mai speranza. Il Napoli sogna e fa sognare, deve soltanto imparare a farlo più spesso. Per il momento godiamoci tutti questa notte: chi da addetto ai lavori, chi da tifoso, chi da amante del calcio. Ricordate questa partita e rammentate bene: il Napoli c’è.

Alessia Bartiromo
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