Campioni dopo ventiquattro anni ed un’interminabile sfida ai bianconeri

Una partita che non è mai come le altre. Una sfida carica di significati, che siano appartenenti al passato, al presente o al futuro delle due compagini. Si è detto tutto ed il contrario di tutto sulla scelta di giocare questa sfida in Qatar abbandonando l’Italia ed allontanandosi dalle polemiche del calcio nostrano. Juventus e Napoli sono due squadre abituate a giocare contro in supercoppa. Terza sfida in finale tra le due corazzate; uno ad uno il computo delle vittorie con la macchia di Pechino del 2012.

Juventus più cinica, Napoli a tratti devastante nelle sfide secche. Bianconeri che sembrano non aver sentito il cambio di guardia in panchina e da Conte ad Allegri hanno continuato il proprio percorso come se avessero il pilota automatico inserito. Azzurri che dopo la splendida stagione dello scorso anno, coronata dalla vittoria della Coppa Italia, hanno iniziato con il freno a mano tirato. Poca continuità ed andamento altalenante per gli uomini di Benitez.

Frittata difensiva – Ti aspetti un Napoli cinico perché gli azzurri nelle sfide che contano difficilmente sbagliano. Bilbao è ormai un brutto ricordo ed invece dopo appena quattro minuti sembriamo tornati indietro di mesi. Sembra ancora agosto per Albiol e Koulibaly che impacchettano un regalino di Natale anticipato per Carlos Tevez. L’apache non è uno che si fa pregare e dopo aver accolto volentieri il regalino del duo difensivo franco spagnolo si lancia verso la porta azzurra e punisce Rafael. Un colpo che ferirebbe una tigre; e pensare che gli azzurri avevano iniziato molto bene e sembravano più in palla dei bianconeri. Mastica amaro Benitez in panchina e sprona i suoi uomini a far girare la palla e chiudere la Juventus nella propria area. Ai bianconeri non può fare che piacere ed attendono gli azzurri che dovrebbero alzare il ritmo del gioco per colpire la vecchia signora. Napoli in effetti che prende per mano la partita ed inizia a giocare la palla senza però riuscire quasi mai ad accelerare in verticale. Al minuto quattordici gli azzurri potrebbero pareggiare. Sfortunato Hamsik che conclude da fuori area e stampa il palo a Buffon battuto. Il capitano azzurro sembra il più fresco e suona la carica. Higuain si accende a fiammate ed in paio di occasioni saggia la concentrazione del portiere della Nazionale che risponde presente. E’ però la Juve che rischia di raddoppiare. Quando gli uomini di Allegri arrivano in prossimità dell’area la difesa azzurra barcolla. Ottima la prestazione di Rafael che respinge spesso da solo gli attacchi di Tevez e Lichsteiner. Partita a ritmi lentissimi, Napoli che paga le solite amnesie difensive e con uomini del calibro di Tevez questi regali non sono consentiti.

Un altro Napoli – Un nuovo Napoli. Una squadra diversa che chiude i bianconeri nella propria area ed inizia a giocare il calcio tanto caro al tecnico spagnolo. Squadra alta, fraseggio rapido e stretto e gioco sulle fasce. Ghoulam il migliore con la fascia sinistra dell’attacco azzurro percorsa per chilometri e chilometri. Napoli sfortunato e poco cinico. E’ sui piedi di Callejon la palla del pareggio al minuto cinquantaquattro. Palla persa da Pirlo a centrocampo, ripartenza del Napoli con Callejon che sbaglia solo davanti a Buffon. Il gol è però nell’aria e di lì a poco gli azzurri colpiscono un altro legno. Magia di Gonzalo Higuain su imbeccata di Hamsik. Accarezza il pallone l’attaccante azzurro con il destro a scavalcare Buffon, salvato solo dal palo. Si ripete da lì a poco il pipita ma questa volta è pareggio. Splendida azione personale di De Guzman sulla sinistra, salta Pereyra (subentrato a Pirlo evidentemente contrariato) e crossa per il puntero azzurro che da due passi insacca di testa. Meritato il pareggio degli azzurri per lo sforzo profuso. Benitez prova a mischiare le carte ed inserisce Mertens per Hamsik. Gli risponde Allegri con Padoin per Lichsteiner (sembrato uno dei migliori). Gli azzurri rinculano in difesa e provano a colpire la Juventus in contropiede. Stordita la squadra bianconera che forse si sentiva già la vittoria in tasca. Gli uomini di Allegri iniziano a macinare gioco pur senza creare grossi pericoli. Squadre stanche che si allungano in attesa dei supplementari.

Supplementari al cardiopalma – Napoli che stenta a ritornare in partita. Bianconeri troppo in controllo del match ed azzurri forse troppo remissivi, costretti nella propria area. Il primo tempo supplementare scorre via con la Juve che ai punti lo vince. Provvidenziale Koulibaly che salva sulla linea una conclusione a botta sicura di Vidal, riscattandosi dopo un pessimo primo tempo. Prova e riprova la Juventus passa in vantaggio. Minuto centosei ed è ancora Tevez a riportare in vantaggio i bianconeri. Sembra finita ma il Napoli di Benitez non è mai domo e quattordici minuti possono bastare. Almeno tre le occasioni che crea il Napoli con Buffon che respinge da vero campione del mondo una conclusione a botta sicura ancora del pipita. Ma il Napoli è ancora vivo e vegeto e riacciuffa il pareggio allo spirare della partita. Inutile provare a fermare Gonzalo Higuain quando è in serata. Tutto ciò che tocca è oro ed al minuto 109 Buffon deve riprendere il pallone dalla rete.

Tutto affidato alla lotteria dei rigori. I rigori si susseguono uno dopo l’altro in una sfida che non finisce mai. Un’interminabile lotteria che decreta il Napoli campione della supercoppa italiana 2014.

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