San Siro riporta il Napoli indietro di tre mesi. Ma Doha è vicina, e l’attacco azzurro deve scuotersi

La sconfitta a Milano lascia malumori nell’ambiente partenopeo. L’intenzione dei tifosi è chiaramente quella di dimenticare la gara di San Siro, iniziata male, con la rete di Menez dopo appena trecento secondi di gioco, e proseguita nel peggiore dei modi. Della serata milanese del Napoli non è salvabile davvero nulla. Il ‘patatrac’ della difesa è la nota più stonata della debacle di San Siro, ma spesso la retroguardia azzurra ci ha abituati a prestazioni al di sotto delle aspettative. A sorprendere è però la pochezza offensiva messa in mostra dal Napoli a Milano. Per la terza volta in tutto il campionato infatti il reparto offensivo degli azzurri non è riuscito a incidere e tantomeno ad andare in rete. L’ultima occasione in cui il Napoli non era andato a bersaglio risale al mese di settembre, quando gli azzurri non trovarono la via del gol per due partite di fila, contro Chievo e Udinese. Per il resto, il Napoli è andato sempre a segno.

TROPPO POCO. Una striscia che dunque termina. Meritatamente. Perché il Napoli visto oggi probabilmente non avrebbe meritato il gol. Troppi gli errori in avanti, troppa la confusione. Cross, palle inattive, conclusioni, persino semplici appoggi: nulla è riuscito al Napoli a San Siro. Tutti gli attaccanti di Benitez sotto la media: Mertens e Callejon ci hanno provato più volte, ma i loro tentativi sono spesso risultati imprecisi e inefficaci. Discorso analogo per Higuain, servito poco e male. Il Pipita, però, è stato l’unico a impegnare seriamente Diego Lopez, con una sassata dalla lunga distanza respinta abilmente dal portiere spagnolo. Per il resto, davvero poca cosa.

L’ECCEZIONE. Ma scavando a fondo una nota positiva si può trovare: è Duvan Zapata. Il suo ingresso ha restituito al Napoli una certa pericolosità in avanti. Il colombiano, però, non ha potuto reggere da solo il peso di un attacco in cui ognuno dava l’impressione di giocare esclusivamente per se stesso. Il modulo a due punte, con Duvan centravanti di peso e Higuain a ronzargli intorno, resta comunque una soluzione da testare, magari anche dal primo minuto. L’importante è che il Napoli torni al gol. Al più presto, perché l’impegno più importante dell’anno solare si avvicina e gli azzurri non possono presentare a Doha l’attacco visto a San Siro. C’è bisogno di ben altro per impensierire i Campioni d’Italia.

Vittorio Perrone

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