Da sorpresa a (s)comparsa. Henrique Adriano Buss, nota positiva arrivata dal mercato di gennaio dello scorso anno, in questo inizio di stagione non riesce a trovare spazio e continuità. Eppure uno come lui, che si è contraddistinto per la capacità di giocare in diversi ruoli, esterno destro, difensore centrale e all’occorrenza centrocampista, in questo Napoli spesso in emergenza dovrebbe trovare più spazio. E invece…
Fino ad ora il calciatore brasiliano ha giocato 480 minuti di cui soltanto 210 in campionato e 270 in Europa League (contro lo Sparta Praga e lo Young Boys sia all’andata che al ritorno). Numeri alla mano, nelle gerarchie di Rafa Bentez, l’ex Palmeiras si è visto “soffiare” il posto da Britos che invece ha giocato quasi settecento minuti ( 335 in seria A e 308 in Europa) ed è spesso uno dei primi cambi dell’allenatore spagnolo che lo ha schierato sia da terzino sinistro che da difensore centrale.
Dunque pochi i minuti giocati e nemmeno al massimo. Il brasiliano infatti ha mostrato una precaria condizione psico-fisica, apparendo spesso poco lucido, in ritardo e soprattutto “molle” nelle chiusure. Pochi i momenti in cui ha messo in campo quella grinta, cattiveria, attenzione e lucidità, anche nei passaggi e nelle “galoppate” sulla fascia, che la scorsa stagione hanno convinto critica e tifosi a definirlo un acquisto prezioso e indovinato.
Domenica contro l’Empoli, Henrique potrebbe essere nuovamente schierato da titolare. La squalifica di Koulibaly lo mette in lizza per una maglia da titolare al fianco di Albiol. Paradossalmente però nel suo primo anno all’ombra del Vesuvio, proprio in questo che è il suo ruolo naturale ha mostrato di avere maggiori difficoltà, rendendo meglio come esterno. Ma le possibilità di riscatto nel calcio sono dietro l’angolo ed il Napoli potrebbe ritrovarsi in panchina nuovamente quel jolly affidabile ed utile che fa le fortune di ogni squadra.