Il Napoli e quel sogno di una notte di mezza estate. Calo di tensione per gli azzurri? Il match di stasera può rappresentare la svolta

Io lo scudetto lo voglio vincere, lotterò quest’anno per conquistarlo”. Era il 22 luglio scorso, nel Teatro di Folgarida durante il ritiro azzurro, quando Aurelio De Laurentiis pronunciò queste parole. Un obiettivo dichiarato, una precisa volontà. Dopo pochi mesi, però, i fatti sono molto diversi dai desideri estivi. Quel primo posto è lontano dodici punti (con una partita ancora da giocare, quella appunto di stasera).

AH, QUANTO CORRONO – Svariati i motivi che hanno portato a questa situazione. Un mercato non esaltante, con una rosa buona, competitiva è vero, ma ancora inferiore alle prime della classe. Una partenza fiacca e la mancanza di continuità nelle vittorie. Quattro punti nelle prime quattro giornate hanno concorso a creare un grave handicap rispetto alle altre pretendenti al titolo. Nelle successive otto partite il Napoli ha cambiato completamente ritmo collezionando 18 punti su 24, ma deve fronteggiare il cammino inarrestabile intrapreso da Roma e soprattutto Juventus. Undici vittorie in tredici gare (con una sola sconfitta) per i bianconeri. Ieri l’ennesima dimostrazione, con i tre punti nel derby con il Torino arrivati all’ultimo secondo, grazie ad una magia di un campione come Andrea Pirlo.

CALO DI TENSIONE – A dicembre gli azzurri si ritrovano a fare i conti con una preoccupante verità: lo scudetto è ormai un lontano orizzonte. Utopia.  L’obiettivo dichiarato appena quattro mesi fa, sembra essere già svanito. E, dopo la grande delusione per l’inaspettata eliminazione dalla Champions ad agosto e le scorie smaltite (?) da poco, il fatto di dover lottare solo ed esclusivamente per un “terzo posto”, dopo i proclami di inizio stagione, può essere rischiosissimo. Gli uomini di Benitez senza quell’adrenalina indispensabile per dare il massimo, potrebbero scoraggiarsi e di conseguenza adagiarsi.

VIA D’USCITA – Ed ecco che una possibile vittoria stasera potrebbe ristabilire un po’ di equilibrio. Prima di tutto lasciarsi alle spalle una pretendente al terzo posto – la Sampdoria – finora molto determinata. Poi controllare le altre: Milan e Fiorentina in primis. Ma ciò che conta più di tutto è mantenere viva la corsa al secondo posto. Nulla di definitivo sia chiaro. Con i tre punti al Marassi ci si piazzerebbe a meno sei dalla Roma, ancora tanta distanza, ma quanto meno colmabile. Andando a meno otto o rimanendo, nella peggiore delle ipotesi, a nove lunghezze dai giallorossi renderebbe difficile, se non impossibile, l’impresa. E allora la parola d’ordine è non fermarsi. Non ora.

@AndreaGagliotti

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