I dati di Sparta Praga-Napoli, partita imbrigliata fino ad un elemento di rottura nella ripresa

Gara difficile ed imbrigliata quella del Napoli ieri contro lo Sparta Praga, con gli azzurri in forte difficoltà fino a metà della ripresa, chiusi da una squadra cinica e ben disposta in campo. La problematica maggiore va ricercata sia in chiave tattica che psicologica, poichè vi è un’enorme differenza, certificata con i numeri, nel Napoli dei primi 80 minuti e quella degli ultimi 10 minuti.

LA DIFFERENZA – Nei primi 80 minuti il divario tra i tiri dello Sparta e quelli del Napoli è enorme: ben 12 per i padroni di casa mentre solo 4 per gli azzurri, così come il possesso palla 55,6% contro 44,4% dei partenopei. Altro dato significativo proviene dai passaggi, ben 382 sono quelli dei cechi in 80 minuti, un numero esorbitante se si considera la superiorità teorica degli azzurri che sono riusciti a mettere a segno solo 284 passaggi. Il miglioramento negli ultimi 10 minuti coincide con l’entrata in campo di Ghoulam che rileva uno spento Jorginho. Scelta azzeccatissima di Benitez, poichè nel finale la partita si ribalta. Sono ben 4 i tiri degli azzurri contro l’unico dello Sparta. Anche il possesso palla migliora e la squadra assume fiducia tentando molti più dribbling. Ma purtroppo la fretta la fa da padrone e così il Napoli spreca molte occasioni e sbaglia altrettanti passaggi, con Zapata che per ben due volte manca l’occasione per diventare il Man of the Match.

LA TATTICA VINCENTE DEI CECHI – Lo Sparta Praga è riuscito a fare un’ottima partita basandosi sulla difesa, anche non adottando un classico catenaccio all’italiana, ma affidandosi ai difensori con l’aiuto dei centrocampisti per ripartire. Le intercettazioni infatti sono ben 38 con Marecek a quota 8 mentre il Napoli si basa sulle spazzate che non creano gioco, ben 33 in una partita con Albiol che ne effettua ben 16, dimostrazione che non si fida del centrocampo. Altro esempio sono i contrasti, infatti i cechi hanno avuto un percentuale di tackles riusciti del 67% mentre gli azzurri solo del 58%.

Insomma, questione di mentalità, cinismo e uomini in campo: tutti elementi che il Napoli non dovrà sbagliare già lunedì contro la Sampdoria.

Aniello Venditti
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