Insigne-Sau, la sfida che non ci sarà. Da Foggia alla Serie A, passando per quel sogno in comune da raggiungere al più presto

Il futuro del calcio italiano“. Il destino, precoce e immotivato, sparato per ogni talento giovane e di qualità. Ne sa qualcosa Zeman che di campioncini in erba ne ha visti passare. Li ha allevati, fatti maturare sia tecnicamente che tatticamente per poi lasciarli volare nel cielo d’Italia e d’Europa. Basti pensare a Verratti, Immobile, passando per Insigne e Sau. Proprio gli ultimi due, professionisti nostrani emergenti capaci di fare la differenza sia nel Napoli che nel Cagliari, non si sfideranno domani al San Paolo. Con le loro assenze perde tanto sia la truppa di Benitez che la compagine sarda, ma a risentirne maggiormente saranno gli spettatori che domani affolleranno l’arena di Fuorigrotta. Perché giocatori del genere sanno accendere le partite e far impazzire sia tifosi che le difese avversarie a suon di numeri e gol.

L’AMARCORD DI FOGGIA – Insigne e Sau, la coppia che non ti aspetti. Non ci pensò su due volte Zeman quattro anni fa, nell’attacco voleva l’attaccante del Cagliari alla ricerca di spazio e il giovane talento del Napoli che in Primavera faceva impazzire. Quel Foggia sognava di rivivere i fasti di un tempo, di iniziare con la risalita in B un nuovo ciclo d’oro della sua storia. A fine campionato, di d’oro si rivestiranno solo i due campioncini voluti da Zeman mentre per la società pugliese non arriveranno nemmeno i playoff. Sau collezionò venti gol in trentatré presenze: Insigne uno in meno ma con la promessa di seguire il boemo a Pescara. Un passo importante, quel “sì” che gli ha cambiato la carriera. Partendo dall’Abruzzo, il numero 24 azzurro si è consacrato nel calcio che conta diventando un riferimento non solo per la società di Aurelio De Laurentiis ma anche per la Nazionale, il tutto coronato col sogno Mundial terminato però troppo presto.

BACIATI DALLA SFORTUNA – Da allora solo Cagliari per Sau e solo Napoli per Insigne. Due talenti pronti ad innalzarsi come bandiere future delle loro città d’appartenenza. Il match di domani sarà già di per sé spettacolare, figurarsi se in campo ci fossero stati anche quei due folletti terribili. Sau però è out per una distrazione muscolare, Insigne invece ha dovuto dire arrivederci ai campi di gioco per questo scampolo di 2014 e rientrare il prossimo anno più forte di prima. Perché da lui, così come da Sau per i rossoblù, dipendono le fortune di Napoli e chissà anche della Nazionale. Alla ricerca di macchine da gol per risalire la china in Europa e nel Mondo.

Sabato Romeo

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