Tanta paura per Dries Mertens e l’affetto di una città che si stringe intorno al suo folletto

E’ l’84’ di Belgio-Galles, da circa 10′ è entrato in campo Dries Mertens. I tifosi del Napoli non aspettavano altro: in un’atipica domenica senza la serie A, non possono far altro che aggrapparsi a bellissimi ed intensi sprazzi di azzurro in giro per il Mondo. Guardar giocare il folletto belga poi, è sempre un bel vedere soprattutto quando in forma ed ispirato come ieri pomeriggio. In pochissimi secondi getta gli avversari nello scompiglio: con una punizione velenosa, un assist e tanta qualità, il numero 14 del Napoli ed in forza a Wilmots stava facendo la differenza fino ad un episodio che getta tutti nello sconforto.

Al limite dell’area di rigore va di testa, senza paura, per cercare di recuperare palla ed un difensore gallese lo colpisce con violenza alla tempia. Dries sviene e non si riprende. Lo staff medico belga corre ma le immagini della tv sono eloquenti: dita viola, occhi strabuzzati, si teme il peggio. Passano i minuti ed i visi dei protagonisti in campo si fanno scuri. Napoli, tutta Napoli, ferma il respiro e prega per lui. In Belgio si cerca di rianimare l’ala e solo dopo quattro, ben quattro, lunghissimi ed interminabili minuti, apre gli occhi. I dottori gli mettono un collarino, lo posizionano sulla barella e chiamano il nuovo cambio. Lui c’è ma ha le mani in volto. E’ dolorante, senza forze. Deve andare in ospedale.

Per fortuna la Tac non rileva la presenza di lesioni ma solo una commozione cerebrale. Serve riposo, tanto riposo e l’affetto di chi gli vuole bene che sicuramente non manca. In pochissimi minuti arrivano infatti centinaia di messaggi dai suoi compagni azzurri e dai più svariati protagonisti del calcio internazionale, migliaia di tweet. Altrettante le rassicurazioni. La più bella è proprio quella dello stesso Mertens che pubblica su Twitter una sua foto con il pollice in alto ed una vistosa flebo. Ma Dries c’è e presto tornerà in campo più forte di prima. Il Napoli lo coccola e Benitez anche, conscio però, di dover fronteggiare un’altra emergenza per il match di domenica. Ma poco conta: l’importante, è che il folletto belga stia bene.

Alessia Bartiromo
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