Maggio si riprende il Napoli e l’Italia. L’esterno vicentino ora ha un nuovo obiettivo nel mirino

Un giusto premio. Il gran lavoro svolto fino ad ora, le lunghe discese sulla fascia e le prestazioni in crescendo di Christian Maggio non sono passate in osservate a Coverciano. Antonio Conte ha deciso di premiare l’esterno vicentina, convocandolo per la seconda volta sotto la sua gestione, la prima fu nell’amichevole con l’Olanda, in vista dell’amichevole di martedì contro l’Albania. Una bella notizia, arrivata nel miglior momento della stagione dell’ex Samp e che ha dato seguito alla chiacchierata, seppur breve, col ct azzurro a Castel Volturno, quando Conte fu chiaro con Maggio.Convoco solo chi sta bene e chi lo merita”. Detto, fatto.

PARTENZA DA INCUBO – Eppure il vice capitano partenopeo non ha vissuto un inizio di stagione da favola, anzi. Il disastro di Bilbao e l’addio prematuro alla Champions League lo videro tra gli attori protagonisti. E le critiche, certe dopo un fallimento inaspettato, non lo risparmiarono. Benitez però gli diede fiducia ma l’inizio balbettante lo fece scivolare in panchina, accettata non proprio di buon grado. Lì forse scattò la molla giusta, lì Maggio si è ripreso il Napoli. Dal match con l’Inter non si è mai fermato, tranne che con lo Young Boys al San Paolo, disputando ben 450 minuti dei 540 disputati dalla squadra azzurra nelle ultime tre settimane. Così, invece di accusare la stanchezza, l’esterno azzurro si è ritrovato ad essere da uno dei peggiori a vero e proprio punto di forza della truppa azzurro.

INCOGNITA FUTURO – Discese ficcanti, giuste sovrapposizioni e grande senso della posizione. Maggio non ha più sbagliato un colpo e la prima soddisfazione, la Nazionale, se l’è tolta. Ora però, oltre allo Scudetto, all’Europa League, alla Coppa Italia e alla Supercoppa, c’è un altro obiettivo ben più importante da raggiungere: il prolungamento del contratto con il suo amato Napoli. Sì, perchè sia la società che la città gli sono entrate nel cuore, scaldando l’animo di un vicentino tutto umiltà e lavoro. E allora da qui a giugno, in attesa di una chiamata, non resta che volare in campo per dimostrare il proprio valore. Perchè lasciare proprio sul più bello, dopo aver visto questa società crescere ed affacciarsi per la prima volta nell’Europa che conta sarebbe un dolore grande, forse addirittura troppo.

Sabato Romeo

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