Zero minuti per Higuain e Rafael in giro per il mondo. Nessuna bocciatura, il riscatto è dietro l’angolo

Zero minuti e tanta panchina. Il primo impegno internazionale di Argentina e Brasile non vede risplendere l’azzurro Napoli. Scelte tecniche o logiche di turnover, resta il dato di fatto che fa sorridere Benitez e meno Gonzalo Higuain e Rafael Cabral. Rispettivamente con Croazia e Turchia, i due calciatori partenopei sono rimasti a guardare i compagni vincere le proprie amichevoli e impressionare sia il Tata Martino che Carlos Dunga. Ma l’occasione e la possibilità di riscatto è lì dietro l’angolo, bisogna solo aspettare e cogliere l’attimo, prima che sia troppo tardi.

IL PIPITA RISPARMIATO – Ad Upton Park l’Albiceleste è riuscita a battere in rimonta una Croazia piena zeppa di riserve in vista del match decisivo con l’Italia per le Qualificazioni ai prossimi Europei. Sotto gli occhi di un Bigon rimasto a bocca asciutta, sia per per il mancato utilizzo di Higuain che di Perisic, il Pipita ha lasciato spazio ad Aguero, schierato in coppia con Messi, e nel secondo tempo ha osservato il ritorno con la maglia delle Seleccìon di Carlitos Tevez. Nessuna idea di gerarchia, ma di scelte ben definite prima dei due test. Il Pipita partirà quasi sicuramente dal primo minuto nel test ben più probante contro il Portogallo, dove incontrerà gli ex Real Cristiano Ronaldo, Pepe e Coentrao. Un abbraccio prima della lotta, perchè il Pipita alla maglia numero nove della sua Nazionale proprio non vuol rinunciare e solo il gol è la miglior medicina a tutto ciò.

RAFAEL “IL SECONDO” – Niente da fare anche per Rafael. In Turchia ieri il Brasile ha demolito i rossi con un sonoro 4-0 che ha messo in mostra tutta la potenza della selezione verdeoro. Il portiere del Napoli non è stato impiegato, ma è rimasto seduto in panchina per far posto a Diego Alves, preferito per il grande avvio di stagione con il suo Valencia. Nessuna bocciatura per Rafael, anzi. Dunga ha tanto fiducia in lui, dimostrata con le convocazioni nella selezione brasiliana anche quando l’ex Santos era travolto a Napoli dalle critiche per qualche indecisione di troppo. A Firenze, davanti al connazionale Neto, dimostrò con un paio di parate e uscite di essere ritornato quello che in Brasile veniva definito il Muro. Oggi del Napoli e domani, chissà, anche della sua Seleçao.

Sabato Romeo

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