Tredici giorni che sembrano mille, che evoluzione del Napoli!

Un giorno appena, e poi di nuovo tutti al lavoro. Per il Napoli, il tempo di godersi la vittoria sulla Roma non c’è stato. Domani sera, infatti, gli azzurri saranno nuovamente di scena al San Paolo, dove “accoglieranno” lo Young Boys, nella gara valida per la prima giornata di ritorno del girone di Europa League. Nelle menti dei tifosi partenopei, le immagini della figuraccia rimediata sul sintetico dello Stade de Suisse sono ancora nitide. E come potrebbe essere altrimenti, visto che sono passate solo due settimane? Soltanto tredici giorni orsono le reti di Hoarau e Bertone stesero un Napoli inesistente, inerme nel vedere la superiorità dell’anonima squadra svizzera. Tredici giorni che in realtà sembrano mille: tra il Napoli pavido e timoroso visto a Berna e quello coraggioso e aggressivo che ha schiantato la Roma passa una differenza abissale.

In tredici giorni Rafa Benitez è riuscito a dare un’identità precisa a questa squadra, e malgrado i risultati non siano stati sempre incoraggianti (eccezion fatta per le vittorie su Roma e Verona sono arrivati due pareggi, con Inter e Atalanta) il gioco espresso dalla squadra è notevolmente migliorato. I risultati non sono completamente veritieri: se il Napoli avesse saputo proteggere il vantaggio maturato al 91’ a San Siro, e se Higuain a Bergamo avesse trasformato il rigore al secondo minuto di extra-time, gli azzurri ora avrebbero ben quattro punti in più, gli stessi conquistati dalla Roma.

In particolar modo a Bergamo l’undici di Benitez, almeno nei primi 45’, ha saputo imporre il proprio gioco. Il possesso palla a oltranza non è risultato sterile, e il Napoli ha portato non pochi problemi al portiere bergamasco Sportiello. L’Atalanta molto di rado si è dimostrata pericolosa. In campionato gli azzurri non perdono dal 21 settembre, segno che lo scivolone di Berna è (o almeno, sembra essere) un caso isolato.

Il cambiamento passa innanzitutto dai calciatori. Jorginho, Hamsik e Inler sembrano in netta ripresa, veri e propri alter-ego di quelli umiliati a Berna. Senza considerare Koulibaly e Higuain (uno assente allo Stade de Suisse, l’altro subentrato a De Guzman), i quali in quest’avvio di stagione non avevano soddisfatto le aspettative. Anche per loro l’ottima prestazione con la Roma può rappresentare il punto di svolta di questa stagione.

Forse è presto per parlare di cambiamento radicale, in fondo sono passati appena tredici giorni, ma i progressi ci sono e si notano. Nel gioco e, più moderatamente, nei risultati. Solo il tempo ci saprà dire qual è il vero Napoli.

Vittorio Perrone

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