Rafael pronto a ritrovare lo smalto migliore, costanti progressi per il portiere azzurro

Fiducia, solo ed esclusivamente fiducia. Un elemento imprescindibile per rendere al meglio, una nozione che calza a pennello per Rafael Cabral, il portiere verdeoro che non ha di certo vissuto un inizio stagione esaltante.

Troppo semplice, l’abbiamo ribadito a più riprese, sparare sentenze in momenti simili, quando tutto lasciava presumere che l’investimento dell’anno scorso per prelevarlo dai pali del Santos – dove il portiere classe 1990 ha vinto praticamente tutto – non fosse stato così lungimirante.

Critiche figlie di una faciloneria che non può appartenere a chi il calcio l’analizza con giudizio ed attenzione. Dopo gli spiragli mostrati nella sfida casalinga contro il Verona, ieri l’estremo difensore azzurro ha sciorinato la prestazione che si richiede ad un portiere di livello. Sicuro nelle uscite, bravo a fungere da prima fonte di gioco, impeccabile sull’unico vero, reale pericolo portato dai giallorossi nell’arco di tutta la gara, quel tiro di Florenzi nel secondo tempo, deviato in corner, che avrebbe potuto riaprire una partita completamente dominata.

Superare un infortunio come la rottura di un crociato non è semplice, presenta ostacoli e scogli da affrontare, nel ruolo del portiere più che in altri, dove la sfrontatezza, la reattività, sono qualità imprescindibili. Rafael Cabral sta tornando, e proprio sul più bello.

Edoardo Brancaccio

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