Lorenzo Insigne e quegli applausi strappati dalle mani dei tifosi

Il Napoli ieri ha vinto, convinto a tratti. L’undici di Benitez ieri sera sembrava quello dello scorso anno, grinta, voglia di vincere e di arrivare per primi su tutti i palloni, ha segnato sei gol e tanti altri ne avrebbe potuti fare. Il Napoli finalmente sembra ritrovato e con esso uno ad uno tutti i protagonisti.

Lorenzo Insigne, napoletano di nascita spesso finito a torto o ragione nell’occhio del ciclone in questo periodo grigio degli azzurri. Un periodo così, in cui va tutto storto, in cui provi a rialzarti ma ad ogni occasione ti puniscono. Una stagione iniziata male e che assumeva giorno dopo giorno i contorni dell’incubo. Nel marasma in cui gli azzurri erano finiti difficile trovare un singolo colpevole o qualcuno che si salvasse. La barca fa acqua da tutte le parti in un ambiente carico di entusiasmo ma prodigo di critiche non appena se ne crei l’occasione.

Lorenzo Insigne da Frattamaggiore è stato spesso scelto quale vittima sacrificale dai tifosi azzurri. I napoletani sanno essere tremendamente critici verso i propri concittadini quando vestono la maglia azzurra. Lorenzo ha alternato in questi quasi tre anni al “San Paolo” cose egregie a periodi di assenza completa. Giovanotto dal dribbling facile e da assist al bacio, ha penato nella prima stagione beniteziana non avvezzo ai movimenti tipici dell’esterno d’attacco in un modulo delicato qual è il 4-2-3-1.

Scendi e copri, attacca e salta l’uomo, difendi e raddoppia sulle fasce. Avanti ed indietro per Lorenzo su quel lato, a dividersi il ruolo con un più scafato Martens. Ha saputo tenere botta Insigne alla sua prima stagione azzurra, impegnandosi a memorizzare quanto gli chiedeva Benitez e bravo a non farsi schiacciare da una prima stagione del belga sopra gli scudi.

La doppietta dello scorso anno nella finale di Coppa Italia e la convocazione per i mondiali brasiliani, sembravano aver spianato la strada per la definitiva ascesa del folletto partenopeo. L’inizio però dell’attuale stagione avevano restituito il vecchio Insigne, complice forse una condizione fisica non eccellente e qualche mugugno nel ritiro estivo. Fischiato dal San Paolo più volte si è anche parlato di un suo possibile addio. Lorenzo sente la tensione, avverte il peso della maglia ed il fiato sul collo dei suoi concittadini.

L’Insigne di ieri è un altro giocatore. Corsa ed assist, grande lavoro a trecentosessanta gradi su quella fascia. La condizione fisica migliora, le prestazione arrivano. Assist al bacio e gol contro il Torino con pianto a dirotto. E’ forse quella la sfida della svolta, da lì tutt’altro Insigne. Ottime le sue prestazioni con Sassuolo ed Inter fino alla serata di ieri, quella del riscatto dell’intero gruppo azzurro.

Applausi a scena aperta strappati dai tifosi sugli spalti del “San Paolo”. Rispondi agli spalti applaudendo a sua volta l’inorgoglito Lorenzo. Difesa ed attacco in un metro e sessantatrè centimetri. Lorenzo migliora di giorno in giorno ed i suoi tifosi si sfregano le mani.

Antonio Picarelli
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