Il Napoli agli arabi? Facciamo chiarezza su questo “calderone” d’oriente

Un rinfrescante vento d’oriente per le torride giornate di un anomalo autunno napoletano.

È bastato questo ai napoletani per farsi trascinare con la fantasia verso scenari prima inimmaginabili.

E per fargli scoprire di volere di più dalla propria squadra del cuore, dalla società che ne è alle spalle da più di dieci anni, da quel presidente che ha cambiato la storia di un club prendendo un foglio di carta dalle aule di un tribunale per trasformarlo in una delle poche solide realtà europee, seguendo le linee – non solo morali – del fairplay finanziario.

Serve lo sceicco“, “Vogliamo un top club“, “Potremmo essere come il PSG o il Manchester City“.

Dimenticando che esistono anche altri esempi, il Malaga o l’Anzhi, dove i tifosi sono stati sedotti e bidonati da milionari con poco cuore e molto interesse.

Nelle ultime ore, poi, le voci circolano sempre con più insistenza ed è facile trarre in inganno anche gli addetti ai lavori.

Lasciando stare per un attimo il quotidiano “Cronache di Napoli” che, da più di un mese, sta avallando la teoria della cessione del club dalle mani di De Laurentiis a quelle di Al Thani, rendendosi protagonista della narrazione degli eventi tesi in tal senso, sono molti gli organi di stampa a disegnare lo scenario circostante.

Il primo, già nel gennaio 2014, fu Massimo Sparnelli, ex collaboratore dell’Ufficio Stampa della SSC Napoli, a rivelare di un interesse dal Qatar riferitogli da Fabio Montezine, ex azzurro e suo vecchio amico. L’ultimo in ordine di tempo, invece, è stato Giuseppe Calderone, intervistato nel corso dell’edizione delle ore 14 del TG3 Campania del 22 ottobre, e presentato come “responsabile” di Al Jazeera English: le sue personali dichiarazioni, dai più attribuite invece erroneamente all’organo di informazione che rappresenta (“Al Jazeera English” e non “Al Jazeera”, lo ribadiamo), sembrava avvalorassero la tesi di un interesse più che concreto. Peccato che a cadere nella trappola siamo caduti anche noi di SpazioNapoli.

Errare è umano, perseverare è diabolico.

Giuseppe Calderone non è “direttore” né “responsabile” di Al Jazeera English ma supervisor coordination desk dell’azienda: precisazione dovuta per chiarire il legame del giornalista napoletano con l’emittente araba.

Oggi, tra l’altro, è intervenuto a Radio CRC nel corso del programma “Si Gonfia la Rete” ed ha in parte rielaborato le dichiarazione rilasciate ieri ai microfoni del giornalista RAI Fabrizio Cappella:

“So da mie fonti vicine alla famiglia reale che c’è un interesse per acquisire un club italiano. Hanno provato in passato a prendere il Milan senza riuscirci, c’è stato poi un altro interesse verso il Cagliari visto che hanno altre proprietà in Sardegna. Loro hanno intenzione di entrare nel calcio italiano, ma al momento non c’è nessuna trattativa per rilevare una società.

Vogliono una compartecipazione, una sponsorizzazione. Uno dei problemi principali degli investitori è lo stadio di proprietà, un bene quasi irrinunciabile in questo momento. Uno dei motivi che ha spinto gli Al Thani ad andare a Parigi”.

Nel corso della trasmissione radiofonica ha proseguito Auriemma: “De Laurentiis ha confermato che ha incrociato Al Thani all’Hotel Vesuvio, ma può darsi anche che non si siano nemmeno salutati. L’intenzione non è quella di cedere, ma di trovare validi collaboratori per accrescere la forza economica del progetto azzurro”.

Adesso sembra tutto più chiaro. Almeno fino al prossimo “calderone”.

@AntonioManzo – direttore Spazionapoli

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