Bocche di fuoco dalle polveri bagnate, tutto il peso dell’attacco sulle spalle del numero 7 azzurro

Lo strabiliante Josè Callejon di quest’inizio stagione è probabilmente una delle, non tantissime, note liete di questo primo scorcio della seconda stagione targata Rafa Benitez. Un vero e proprio leader, trascinatore per abnegazione tattica e contributo di vera sostanza, capocannoniere con le sue 6 reti in 7 partite al pari di Tevez e Honda. L’ex blancos è ormai una realtà indiscutibile del calcio italiano, uno dei fiori all’occhiello della nostra Serie A, tant’è che le sirene estere si sprecano, ma se per Calleti a livello personale è arrivata l’ulteriore e definitiva consacrazione, autore di 6 delle 10 reti azzurre in campionato, diverso è il discorso per i suoi compagni di reparto. Higuain, Hamsik e Mertens ancora non hanno posto il proprio timbro in campionato, per Lorenzo Insigne solo la rete contro il Torino della sesta giornata.

Smarrito – Nervoso, a tratti spaesato, ieri sembrava lottare in un prato di San Siro che aveva più i tratti delle sabbie mobili. Per un puntero della classe, della qualità, dei numeri in carriera di Higuain quella casella vuota nella classifica cannonieri è un affronto, quasi un’onta. Se in Europa sono 3 le marcature, in campionato, dove gli azzurri si ritrovano a rincorrere la terza piazza già a distanza ragguardevole dalle prime due della classe, da quell’errore dal dischetto nella sconfitta casalinga contro il Chievo è notte fonda. La smania, la voglia di spaccare il mondo, non sono sempre portatrici di buoni risultati. Necessario ritrovare la giusta serenità, unita ad una maggiore freddezza sotto porta.

Frecce spuntate – Medesimo il discorso per i tre trequartisti azzurri, Hamsik, Insigne e Mertens. Per lo slovacco gioie in Europa e con la Nazionale nelle ultime settimane ma il goal in campionato manca dal maggio scorso contro la Samp. Il belga manca all’appello dalla sfida di fine stagione contro l’Hellas Verona, mentre vanta una doppietta contro lo Sparta Praga in Europa League. Il numero 24 azzurro è riuscito a sbloccarsi contro il Torino di Ventura ma continua a peccare di fortuna e lucidità sotto rete, in ultimo il palo a tu per tu con Handanovic nella sfida di ieri.

Dove il problema? – Se da un lato è corretto porre in evidenza la scarsa vena realizzativa in quest’inizio stagione per l’avanguardia partenopea, è altrettanto giusto rimarcare che salvo folate, spezzoni di gara, il gioco arioso e frizzante della scorsa annata sembra uno sbiadito ricordo. La fase offensiva partenopea è spesso macchinosa, troppo legata ad assoli dei singoli, ed in questo Callejon è stato un vero trascinatore. Urge una sterzata, che deve partire non solo dagli atleti ma anche dal tecnico, non è questo il vero Napoli che Benitez ha mostrato alla platea azzurra. L’attacco strabordante della scorsa stagione non può restare oltre in soffitta.

Edoardo Brancaccio

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