Un ex azzurro carica Insigne: “Anche io venni contestato, ecco la soluzione!”

Gigi Caffarelli, ex calciatore del Napoli, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista sulle colonne de Il mattino.

Carnevale litigava con Bianchi che però puntualmente gli preferiva Caffarelli. Perché?

«Essendo io un giocatore di corsa, garantivo miglior equilibrio tra centrocampo e attacco. Di solito funzionava così: toccavano a me le sfide
contro avversari forti, tipo Juve,Milan o Inter, Andrea invece andava in campo quando bisognava privilegiare la fase offensiva, soprattutto in casa».

La domanda è sempre la stessa: un attaccante che deve difendere, non viene snaturato nelle sue caratteristiche?

«In parte si ma è il calcio moderno che oggi te lo chiede. Mourinho è stato uno dei primi a saper trasformare gli attaccanti in difensori. Poi dipende dalle caratteristiche di ciascun singolo».

Nel caso di Insigne?

«Lorenzo ha intrapreso un percorso nuovo. Io ero un attaccante che faceva grande affidamento sulla forza e sulla resistenza, possedevo nel dna
il sacrificio a difendere. Lui è un giocatore di palleggio e sta rivedendo il modo di stare in campo secondo le direttive di Benitez. Con un maestro
come lo spagnolo non può che migliorare».

Questo sacrificio tattico può aver influito sul suo rendimento?

«Non lo so, per me Lorenzo resta un grande giocatore con ottime prospettive di futuro. Deve crescere, è chiaro, ma nessuno mette in dubbio il
suo valore. Credo che gli manchi solo una maggiore tranquillità interiore per esprimersi in maniera più costante».

Un consiglio da chi vent’anni fa ha vissuto la stessa esperienza?

«Rimboccarsi le maniche e lavorare sempre. Anche io venni contestato ma alla fine i napoletani sanno sempre apprezzare chi lascia il campo
con la maglia sudata».

 

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