Mertens-Insigne, cambio di gerarchia in vista?

Titolare in Nazionale, riserva in campionato col Napoli. La stagione di Dries Mertens ha avuto un inizio dal doppio volto, positivo in Europa e negativo in Italia.

Da grande professionista, il belga a fare polemiche non ci pensa neanche: «L’allenatore fa le scelte e io le rispetto e lavoro. Tra l’altro, con tutti gli impegni che abbiamo, in media gioco titolare una volta ogni due partite». Più o meno. Anzi, leggermente meno nelle ultime settimane: la statistica, infatti, dice che il genietto delle Fiandre è sceso in campo dal primo minuto in 4 delle 10 partite disputate dal Napoli tra il campionato (con il Palermo), la Champions (con l’Athletic a Bilbao) e l’Europa League (entrambe). Giocando un po’ di fantasia, insomma, si potrebbe dire che per Rafa l’asso di coppe è Mertens, mentre Insigne è il fratello d’Italia (cinque volte titolare in campionato, una in Champions e neanche un minuto in Europa League).

E da vero asso è proprio in campo internazionale, con lo Sparta Praga, che il belga ha siglato la prima doppietta stagionale. La seconda, invece, è arrivata venerdì: colpo di testa, dicevamo, e poi un gol alla Mertens. «Dribbling secco e tiro sul secondo palo: una soluzione che provo spesso. Comunque, è un periodo in cui mi sento bene: ecco perché riesco a fornire buone prestazioni». Tutti avvertiti. Bruxelles chiama Napoli e anche Liverpool, dove Benitez dimorerà fino alla fine della pausa concessa alla squadra: magari con l’Inter la suspense tornerà viva, a maggior ragione dopo la resurrezione di Insigne con il Toro. Il duello si rinnova. E domani, nel frattempo, Dries chiuderà in Bosnia la parentesi delle Euro-qualificazioni con il Belgio: altra tappa di avvicinamento milanese. Altra chiamata con prefisso britannico?

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