Michu di nuovo in tribuna, lo spagnolo non ha ancora trovato la sua dimensione in azzurro. Bigon lo difende, a lui serve un gol

E’ partita assolutamente in salita l’esperienza napoletana di Miguel Perez Cuesta, in arte Michu. L’attaccante spagnolo, acquistato durante l’ultima sessione di calciomercato, in maglia azzurra ha finora giocato appena 110’ e collezionato solo 4 presenze. Eppure si tratta di un calciatore di qualità, non un grande campione, ma uno che può dire la sua nel campionato di Serie A. Un attaccante che segna 19 goal (senza rigori e alcuni di grande rilevanza come quello all’Emirates Stadium, contro l’Arsenal ) in 35 partite di Premier e 3 reti in 5 gare di Europa League, attirando l’attenzione dei maggiori club inglesi, non può che avere delle doti importanti.

PROBLEMA TECNICO-TATTICO – Benitez lo ha fortemente voluto in azzurro, convinto che la sua stazza, è alto 190cm,  e la sua duttilità tattica potessero  essere utili alla causa del Napoli. Nello Swansea di Laudrup, schierato anch’esso con un 4-2-3-1, aveva giocato nei diversi ruoli del reparto offensivo, facendo sempre la differenza soprattutto per la prestanza fisica. Nel Napoli è stato schierato,  sia in precampionato che nelle partite ufficiali, al centro dell’attacco in sostituzione di Gonzalo Higuain, ma in questo ruolo Michu è apparso come un pesce fuor d’acqua.  Il dubbio che il giocatore potesse rendere meglio sulla trequarti era legittimo.  L’opportunità di vederlo in questo ruolo la si è avuta contro l’Udinese. Il tecnico schierò lo spagnolo in posizione centrale alle spalle di Higuain, con Insigne e Zuniga ai lati, ma la prestazione fu ancora deludente: nessuna intesa con i compagni, mai pericoloso e nessuno spunto degno di nota. Spedito in tribuna ieri, nella partita di Europa League contro lo Slovan Bratislava (“Abbiamo doppi ruoli in avanti, è normale che qualcuno vada in tribuna“, ha dichiarato Bigon  sull’argomento), è evidente che le cause delle sue difficoltà  risiedano altrove.

PROBLEMA PSICO-FISICO – La sua ultima stagione allo Swansea  è stata tribolata. Prima il problema al ginocchio e poi l’operazione alla caviglia lo hanno tenuto lontano dai campi per più di cinque mesi. Questo il motivo per il quale il Napoli, dopo averlo fatto attentamente visitare sotto la supervisione del dottor De Nicola, ha deciso di prenderlo in prestito. Michu ha dunque completamente recuperato dall’infortunio, ma la sua condizione fisica è chiaramente precaria: il calciatore ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, ma il Napoli da parte sua in questo momento non può schierare un giocatore a mezzo servizio. A questo probabilmente bisogna aggiungere una poca serenità mentale, come dimostra l’azione del goal che si è divorato contro il Bilbao al San Paolo. In questi casi, l’unica medicina è una rete che possa sbloccare definitivamente lo spagnolo e dare a Benitez la possibilità di avere a disposizione un’ulteriore freccia al suo arco.

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