Nuovo Napoli, vecchio Napoli, con un rigore alla Sliding Doors. Strada tracciata, Udine ci dirà se la tempesta è passata

La partita con lo Sparta Praga era diventata già un bivio di questo incredibile inizio di stagione: pensate solo cosa sarebbe accaduto se il Napoli non avesse vinto. Le polemiche, che già la stanno facendo da padrone da oltre un mese, avrebbero probabilmente distrutto in maniera definitiva il giocattolo. Ancora: il vortice di depressione in cui sembravano entrati gli azzurri avrebbe continuato a ingoiare famelicamente la loro autostima; non proprio il massimo per una squadra che ha bisogno di ritrovarsi. E invece…

NUOVO NAPOLI, VECCHIO NAPOLI – Si è ritrovato il Napoli, lo ha fatto nella serata più difficile, contro un avversario che – non inganni il risultato – è ostico, spigoloso da affrontare e che si era anche portato in vantaggio al San Paolo. Poi la differenza la fanno i campioni – se dal punto di vista mentale va tutto bene – e il Napoli ne ha, altrochè: Higuain si ripresenta sul dischetto a quattro giorni dall’errore con il Chievo, stesso angolino e una sicurezza disarmante. E come in una scena di Sliding Doors, cambia anche il destino azzurro. Questa volta non trova il solito Bardi a chiudere tutto, e il pareggio immediato diventa la molla che spinge nuovamente il Napoli in attacco. Potenza di un gol. Ancora Higuain, nella ripresa, decide di fare il fenomeno: uno, due, tre giocatori saltati e palla all’altro fenomeno di questa squadra, quel folletto belga che corrisponde al nome di Dries Mertens e che non si fa pregare per spingere la palla in rete. Lo stesso Mertens chiude il match con una serpentina che fa impazzire i poveri difensori cechi. In generale, tante occasioni create, ma ancora qualche rischio di troppo. Il Napoli di sempre, insomma.

CONFERMA AD UDINE – E’ presto per affermare che il malato – se di malato poteva parlarsi – è guarito. Udine ce lo dirà: al Friuli, domenica pomeriggio, serve una conferma di quanto visto al San Paolo in Europa League. Di certo la gara con lo Sparta Praga ha tracciato una rotta, un percorso, un sentiero da seguire. Anche dal punto di vista psicologico: andare sotto è possibile, ribaltare il risultato contro squadre meno forti è quasi un dovere. Il Napoli ieri sera ha dimostrato proprio questo, come sottolineato anche da Higuain nel postpartita: serviva una risposta caratteriale, c’è stata. Chiusura sui tifosi. Ieri il dato degli spettatori presenti recitava 14.933. Poco più della capienza di una delle due curve. Poche persone allo stadio, per una Fuorigrotta quasi irriconoscibile nel giorno della partita. Ma vi assicuriamo che questi 15 mila si sono fatti sentire eccome. Al di là della contestazione ormai aperta a De Laurentiis. La squadra è stata sostenuta fino al novantaquattresimo. Servirebbe dirlo ai cinquantamila che affollarono il San Paolo per la partita con l’Athletic Bilbao.

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