Napoli, quanto cara ti fu Bilbao! La sconfitta del San Mames è una ferita difficile da cicatrizzare

Una sconfitta che brucia e che getta tutti nello sconforto. Il Chievo Verona che esce dal San Paolo con i tre punti in tasca è stato un boccone troppo amaro da digerire per i supporters partenopei, delusi soprattutto per la prestazione della squadra. Un primo tempo quasi da tiro al bersaglio, non finalizzato e con l’errore principale di Higuain dagli undici metri, poi il gol di Maxi Lopez ed il Napoli si è sciolto. Non fisicamente, ma psicologicamente. Quell’aspetto che sta diventando sempre più un incubo, un problema che questo gruppo non riesce proprio più a superare dopo la notte infelice del 27 agosto.

LA FERITA DI BILBAO – E’ stata la disfatta del San Mames il punto di non ritorno per gli uomini di Benitez. Il tecnico spagnolo in ogni conferenza, in ogni intervista, aveva ripetuto di dimenticare al più presto quella nottata. Non per un discorso economico e di obiettivi stagionali, ma perchè quella debacle poteva avere strascichi per tutta la stagione. Un anelito di speranza raccolto inizialmente dai suoi ragazzi a Genova, vittoria dimostratosi però, due settimane dopo, una vera e propria illusione. Sembra che il Napoli quel disastro durato 29 minuti lo riviva ogni volta, ad ogni maledetto gol dello svantaggio incassato da Rafael.

EREDITA’ PESANTE – L’Athletic e il Chievo sono solo la conferma di alcuni segnali lanciati già lo scorso anno. La squadra di Benitez vinse solo due volte in rimonta: in Champions una doppietta di Higuain, insieme ad Inler, permisero agli azzurri di rimontare il Marsiglia,  in campionato invece solo con la Lazio i partenopei riuscirono a riemergere e a portare i tre punti a casa. Uno su nove, troppo poco per una squadra che vuole fare il grande salto e lottare in Italia e in giro per il vecchio continente. Con Roma, Juventus, Atalanta, Fiorentina e nel doppio confronto col Parma arrivarono sonore sconfitte, mentre i pareggi in recupero arrivarono solo con Cagliari, Bologna e ancora il Chievo al San Paolo. Dati importanti che fanno riflettere e non poco.

EMOZIONI PASSATE –Chi parte sa da che cosa fugge ma non sa che cosa cerca”, ripeteva insistentemente Lello Arena in Ricomincio da Tre rubando l’aforisma al celeberrimo Montaigne. Anche il Napoli, un anno fa, viveva questa situazione. Il passato era Walter Mazzarri, il presente e il futuro Rafa Benitez. Eppure col tecnico toscano di rimonte impossibile il Napoli ne ha fatte, e tante. Si vinceva trovando il gol negli ultimi minuti, in quella che venne chiamata “la zona Mazzarri”, frutto di una voglia pazza di portare a casa il risultato. Ora il Napoli di Benitez è più europeo, più offensivo ma latita sotto questo aspetto e quando il suo trascinatore, Gonzalo Higuain, gira per il campo senza attaccare la porta ed è in assenza del guizzo dei giorni migliore, allora son guai. Ogni semplice svantaggio è sinonimo di sconfitta e quella ferita, aperta con forza da Aduriz e Ibai Gomez e acuita ieri da Maxi Lopez, rischia di diventare un guaio difficile da superare.

 Sabato Romeo

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