Un gol al Chievo per scacciare le critiche. Hamsik vuole continuare una “dolce” tradizione veneta

Un gol al Chievo per scacciare le critiche e riprendersi il Napoli. Basta un lampo, un colpo da maestro per ritornare ad accarezzare la cresta dinanzi ad un pubblico che aspetta con ansia una magia a Fuorigrotta. Rete casalinga che a Marek Hamsik manca dal 2 novembre quando, contro il Catania, con un sinistro chirurgico mandò la sfera alle spalle di Andujar, ora suo compagno in maglia azzurra. Poi fu buio pesto. L’infortunio al piede gli complicò e non poco la stagione. Il ritorno, dopo un lungo periodo d’inattività, non fu dei migliori. Anzi, sarebbe proprio da dimenticare. Ma quei mesi senza gol hanno fatto emergere un equivoco tattico che ancora oggi attanaglia il numero 17 azzurro e Rafa Benitez.

IL CHIEVO PORTA BENE – Domenica arrivano gli scaligeri guidati da Eugenio Corini che con Hamsik, negli ultimi anni, non sono stati molto fortunati. Lo slovacco infatti ha segnato al Chievo per due anni consecutivi (3 gol precisamente) e domenica ha intenzione di continuare a dettare legge. Nel 2012 un diagonale stretto regalò al Napoli dell’allora Walter Mazzarri tre punti importanti nella rincorsa alla Juventus poi campione d’Italia. Lo scorso agosto invece servì una doppietta al Bentegodi per regalare agli azzurri la vittoria e innalzarsi a leader, seppur per poco, della classifica capocannonieri. Domani Marekiaro ci proverà ancora, magari realizzando un’altra doppietta alla prima al San Paolo come già fatto lo scorso anno con il Bologna quando il Napoli di Benitez si mostrava al calcio italiano.

NAPOLI NEL CUORE – Ieri ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli il capitano partenopeo ha annunciato: “Al Napoli per sempre? Mi fa piacere essere ormai una bandiera azzurra, nel futuro e nel calcio non si sa mai. Fin quando sarò importante resterò qui”. Una maglia diventata ormai la sua seconda pelle e una fascia da capitano finalmente sul braccio dopo averla a lungo desiderata e sognata. D’altro canto lo slovacco vive in un ambiente che lo stima e lo coccola in continuazione. Mai un mugugno o un fischio per le tante prestazioni opache offerte dal numero 17 azzurro in tutto il 2014. Solo applausi d’affetto e di fiducia verso chi non ha mai fatto mancare il suo apporto per un progetto che insieme a lui è cresciuto a dismisura. Con la speranza di vederlo festeggiare ancora sotto la Curva accarezzando la cresta. Chissà se domani, chissà se al Chievo toccherà ancora pagare il dazio chiamato Marek Hamsik.

Sabato Romeo

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