De Laurentiis si stringe intorno alla squadra e suona la carica per i prossimi importanti impegni

Non è un re Travicello quello che guiderà il Napoli all’assalto del campionato e dell’Europa League. Né la presenza, un po’ a sorpresa, di Aurelio De Laurentiis all’allenamento della squadra, proprio in uno dei giorni in cui Benitez non c’è, serve a indebolire la posizione del tecnico spagnolo o a far traballare la sua autorevolezza. Anzi. L’incontro con Higuain e il resto degli azzurri, va
proprio nella direzione opposta. Va nel senso di
marcia di voler dire a tutti che l’asse con Rafa è solido
(almeno lo è adesso) e che tutti e due «insieme» sono convinti che questo Napoli «ovvero loro», non sono inferiori né alla Juve né tanto meno alla Roma. Una
sferzata? Magari sì. Ma tutto fa brodo alla vigilia
dell’esordio del San Paolo in campionato contro
una di quelle formazioni – il Chievo – che lo scorso
anno ha rovinato gran parte dei piani azzurri.

De Laurentiis ha parlato ai giocatori per stimolare
l’orgoglio dei big, da Higuain a Callejon, da Zuniga ai nuovi arrivati. E per capire, senza traduzioni, l’aria che tira nel Napoli. E ne è uscito soddisfatto. Dunque, il presidente napoletano si materializza a Castel Volturno intorno alle 16. Ha dato appuntamento ad alcuni dirigenti, ha in serbo qualche riunione ma ovvio è a conoscenza dell’allenamento pomeridiano della squadra e vuole cogliere l’occasione per incontrarla. Non vede il suo Napoli dal
volo di ritorno da Bilbao. Non incrocia i volti dei calciatori dallo spogliatoio del San Mamés quando piombò – in maniera inusuale al cospetto dei calciatori senza dire una parola, ma solo per mostrare il suo volto cupo e deluso per la sconfitta. Aveva, probabilmente, bisogno di far vedere e sentire nei panni del dirigente che non ha nessuna voglia di dare schiaffi, ma solo il piacere di dispensare carezze.

Prima di Bilbao aveva una fiducia cieca, assoluta, incondizionata nella squadra (e nel suo allenatore). E ieri ha voluto ripetere che, nonostante l’eliminazione dalla Champions, tutto è rimasto esattamente come allora. Ha parlato. Brevemente. Ma lo ha fatto. Ma senza dare frustate,
senza voler dare scosse che ritiene non siano necessarie. Diciamo, provando a dare la carica: spronando a dare il cento per cento da subito, da domenica. «Saremo più forti in campionato», ha detto sul volo di ritorno dalla Spagna.
E ieri lo ha ripetuto. De Laurentiis solo con la squadra.
Sorride mentre scende dall’auto, sorride entrando in hotel e più tardi sul campo, sempre in pieno controllo della situazione. Stringe la mano a Fabio Pecchia e allo staff spagnolo di Rafa – ci sono tutti, Valero, Gomez e De Miguel – e si concede alla squadra. E nei gesti c’è tutto: le pacche sulle spalle, le smorfie,
i riferimenti all’assenza di Rafa.

La visita a Castel Volturno dura un’ora e mezzo, ma solo trenta minuti sono dedicati alla squadra, per sancirne la sintonia. Pecchia ha poi fatto svolgere la seduta di allenamento in base alle indicazioni che Rafa Benitez gli
ha indicato: d’altronde, c’è sempre molto pallone negli allenamenti dello spagnolo. Per la tattica c’è tempo.
Oggi Rafa si gode l’ultimo giorno a Liverpool e domani
sera rientra dalla vacanza programmata con De Laurentiis.

FONTE Il Mattino

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